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Renzi: "Buon lavoro al segretario Zingaretti". E poi attacca Salvini

Nel giorno della proclamazione di Zingaretti a nuovo segretario del Pd, dopo le tensioni interne delle ultime settimane Matteo Renzi seppellisce l'ascia di guerra e gli fa gli auguri social: "Buon lavoro, Nicola". Quindi il solito attacco a Salvini

Matteo Renzi alla Feltrinelli di Palermo
Matteo Renzi alla Feltrinelli di Palermo

"Buon lavoro, Nicola". È con queste parole che Matteo Renzi ha concluso il suo ultimo post su Facebook dedicato a Zingaretti, il nuovo segretario Pd di cui è prevista oggi la proclamazione in Assemblea nazionale. L'ex premier, impegnato nelle ultime settimane nella sua tournée in giro per l'Italia con il suo nuovo libro "Un'altra strada", ne ha approfittato per fare gli auguri a colui che, evidentemente, rappresenta la corrente interna dem più distante da quella incarnata da Renzi. "Oggi Nicola Zingaretti inizia il suo lavoro come segretario nazionale del Pd. Un abbraccio a lui e a tutta la squadra che lavorerà con lui", ha scritto l'ex primo ministro prima di indirizzare una feroce critica al governo Conte e ai due vicepremier: "L'Italia si aspetta dal Pd una risposta allo sfascio di Salvini e Di Maio, non più polemiche interne. Avanti tutta! Buon lavoro, Nicola", la chiusura finale del suo post su Facebook.

Le parole di Renzi arrivano al termine di due settimane dove non sono mancati dissidi interni tra la maggioranza zingarettiana e le minoranze guidate da Martina e Renzi. In particolare, è in corso dentro al Pd una serratissima lotta per comporre le liste da presentare alle Europee di maggio. L'ala guidata dal neosegretario sta lavorando per imporre Giuliano Pisapia come capolista nella circostrizione Nord-Ovest, con l'ex sindaco di Milano considerato troppo di sinistra dalla minoranza renziana, a cui non andrebbe bene neppure l'ex primo cittadino di Venezia, Massimo Cacciari.

Al netto delle smentite all'ordine del giorno dei pasdaran dem, si sta svolgendo una battaglia campale che lascerà sul campo alcune "vittime" Infatti, in base ai recenti sondaggi, la nutrita rappresentenza Pd mandata a Bruxelles grazie allo storico 40,8% del 2014 rischia di essere più che dimezzata. Zingaretti proverà a fare il miracolo di mettere d'accordo tutti, ma qualcuno dovrà arrendersi.

Conoscendo Renzi, ci sarà la solita guerra fratricida.

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