Cronache

Il consumatore perfetto di insetti è uomo, colto e under 30

Secondo una ricerca dell’Università di Pisa, sarebbe colui che è più portato mentalmente a consumare insetti nel proprio piatto

Il consumatore perfetto di insetti è uomo, colto e under 30

Il consumatore perfetto di cavallette, grilli e altri insetti, sarebbe preferibilmente uomo, under 30 e di cultura medio alta. Questo almeno è il risultato di una ricerca dell’Università di Pisa, pubblicata sulla rivista Food Research International. Lo studio è stato condotto dal dipartimento di Scienze veterinarie sotto la supervisione della professoressa Gisella Paci. I ricercatori hanno preso in esame i dati relativi a circa quaranta studi pubblicati dal 2012 ai giorni nostri, volti a identificare quali tipi di persone possano essere più propense a consumare insetti. Sia a livello italiano che europeo i consumatori più interessati sarebbero gli uomini di età compresa tra i venti e i trenta anni. Uno dei motivi sarebbe dato dalla curiosità.

Secondo l’Università pisana, anche chi non sarebbe totalmente contrario a provare gli insetti come cibo alternativo, preferirebbe però non vederli interi nel proprio piatto di portata. Meglio quindi se tagliuzzati o mescolati ad altri ingredienti. L’idea di vedere davanti a sé un insetto intero pronto da essere assaporato, non trova molte persone disposte a provarlo. Meglio ancora se la cavalletta viene proposta come farina o polvere. Come ha spiegato la professoressa Paci “Gli insetti fanno parte della dieta tradizionale e sono storicamente consumati come animali di allevamento e di cattura in Asia, Africa, Sud America e Centro America. La sfida è capire come anche in occidente si possa accettare culturalmente questo nuovo cibo”.

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che questa alimentazione avrebbe molti aspetti positivi, sia per il nostro organismo, che per l’ambiente. Da una parte infatti cavallette, grilli e simili sono ricchi di proteine, lipidi, minerali e vitamine. Dall’altra gli allevamenti di insetti diminuirebbero gas serra e inquinamento, al contrario degli allevamenti intensivi di bestiame.

Anche se l'idea di mangiare insetti per salvare il Pianeta sembra, almeno per il momento, essere una soluzione un po’ complicata.

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