Cronaca locale

La metro è al collasso. E Roma finisce nel caos

Il trasporto pubblico di Roma sta vivendo giornate drammatiche. Dopo Repubblica, chiusa ormai da cinque mesi in seguito al crollo di una scala mobile, si fermano anche le fermate metro di Spagna e Barberini

La metro è al collasso. E Roma finisce nel caos

Non c’è pace per il trasporto pubblico di Roma. Dopo che Atac ha deciso di chiudere per motivi di sicurezza le fermate della linea A di Spagna e Barberini, raggiungere il centro della Capitale in metropolitana è diventata un’impresa (quasi) impossibile.

La chiusura delle fermate metro di Barberini e Spagna

Prima è toccato a Repubblica, interdetta al pubblico dalla fine di ottobre, dopo il disastroso incidente che ha coinvolto decine di tifosi russi, rimasti incastrati nelle scale mobili per il cedimento di alcuni gradini. Ora a entrare a pieno titolo nella lista delle “stazioni fantasma sono altre due fermate strategiche, gremite di pendolari e turisti. Giovedì scorso i passeggeri che transitavano a Barberini, dove generalmente su sei scale mobili ne funzionano solo la metà, hanno temuto che la storia si potesse ripetere. Fabio, uno dei protagonisti di questa brutta avventura, ci racconta così quei momenti: “La scala mobile era sovraffollata come sempre, saremmo stati un centinaio di persone. Quando mancavano sei o sette gradini c’è stato un rumore forte di lamiera che si attorcigliava su sé stessa, si è formato un vero e proprio vuoto e le persone impaurite, per uscire, hanno dovuto saltare”. Per fortuna non si è fatto male nessuno e dopo qualche ora di stop la fermata è stata riaperta.

La magistratura, che nel frattempo ha aperto un indagine sull’accaduto, ieri ha però deciso di sequestrare lo snodo a tempo indeterminato. L’Atac, dal canto suo, è corsa ai ripari chiudendo pure la centralissima Spagna, dove ci sono due scale mobili “della stessa tipologia” di quelle “presenti a Barberini” e che, nel complesso, ha un aspetto piuttosto disastrato. Come ci racconta Mercurio, nome di battaglia di un pendolare infuriato e animatore pagina Facebook ‘Odissea Quotidiana’, “tralasciando l’odore fortissimo di muffa e le infiltrazioni, la fermata non è a norma per persone con difficoltà motoria perché mancano ascensori e montascale”. I passeggeri che intendono raggiungere il cuore della città, d’ora in poi, dovranno accontentarsi di scendere alla fermata Flaminio. Anche qui, però, le criticità non mancano: le scale mobili non funzionano e di ascensori e montascale non c’è neppure l’ombra. Le novità delle ultime ore stanno sollevando non poche preoccupazioni tra gli habitué della stazione che temono il caos e nuovi guasti: “Le scale mobili lavorano a singhiozzo già così, non oso pensare a cosa accadrà quando verranno sovraccaricate dall’arrivo di tutta questa utenza in più”, ci confida un pendolare. Un po’ di ossigeno per evitare la paralisi della fermata lo proveranno a dare i bus navetta sostitutivi che saranno di supporto per le tratte riguardanti le zone di Termini-Barberini-via Veneto-Flaminio.

La reazione dell'Atac: la revoca del contratto alla società di manutenzione

Alla fine l’Atac, come auspicato nei giorni scorsi anche dal sindaco Virginia Raggi, “per gravi e inconfutabili ragioni” ha annunciato la revoca del contratto alla società che si è occupata finora della manutenzione degli impianti di traslazione. “Da novembre a oggi siamo già al terzo crollo. La verità è che servono molti fondi sennò rischiamo la chiusura. L’ultimo bando di gara per la manutenzione è stata fatto al ribasso del 50 per cento e c’è la procura che sta indagando...”, spiega il sindacalista Atac Claudio De Francesco, segretario regionale di Faisa Sice. Dopo il sequestro della stazione Barberini, infatti, sono finiti sotto indagine cinque dipendenti dell’Atac (di cui tre già coinvolti nel crollo di Repubblica) e sette della società di manutenzione Metro Roma. Per tutti e dodici gli indagati si ipotizza il reato di frode in pubbliche forniture. Uno “scandalo” che, anche alla luce delle ultime vicende giudiziarie che hanno riguardato alti esponenti del Movimento Cinque Stelle romano (Marcello De Vito e Daniele Frongia), ha messo in agitazione le opposizioni. Lavinia Mennuni, consigliera comunale di FdI e membro della commissione Trasporti capitolina, attacca: “Tra crolli e scarsa manutenzione, siamo sconcertati dai disservizi di Atac. A questo punto chiediamo le dimissioni sia dei vertici della municipalizzata sia dell’assessore alla mobilità Linda Meleo perché, contestualmente a questa incapacità gestionale del trasporto pubblico, i grillini stanno alzando per gli automobilisti tutti i piani tariffari delle strisce blu.

I romani, quindi, pagheranno di più per parcheggiare le loro auto e dovranno viaggiare in queste metro, con questi guasti e con la rete trasportistica di superficie che è diminuita del 25 per cento negli ultimi tre anni”.

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