Cronaca locale

Viotti e Gabetta in tandem Filarmonica "impressionista"

Insieme il direttore 29enne e la virtuosa del violoncello Programma suggestivo tra Ravel, Wagner e Debussy

Viotti e Gabetta in tandem Filarmonica "impressionista"

In sette giorni una «sfilata» di grandi musicisti in «casa» Filarmonica. Da Lorenzo Viotti (con solista la violoncellista Sol Gabetta) alla star Fabio Luisi, per il concerto del primo aprile. Graditi ritorni, nel primo caso di chi dopo un debutto di successo - il giovane direttore ha «solo» 29 anni - ora va sicuro verso la riconferma; nel secondo caso direttoriale, un nome su cui spirano venti di novità. Ma ecco Lorenzo «il giovane» (figlio d'arte di grande talento).

La bacchetta elvetica Viotti - appunto non ancora trentenne - torna alla testa della Filarmonica domani sera dalle 20 dopo la «felice prima volta» lo scorso ottobre, nella Stagione sinfonica del Teatro alla Scala. Figlio del direttore Marcello, è tra le bacchette in ascesa più richieste e apprezzate, pure al Piermarini, dove si è fatto notare per autorevolezza e eleganza del gesto. Un ex enfant prodige: folgorato da un ascolto di «Pelléas et Mélisande» di Debussy, studia pianoforte, canto e percussioni prima di approdare alla direzione d'orchestra a Vienna. Carriera lampo che lo ha portato a dirigere nei migliori teatri: da «La belle Heléne» allo Chatelet di Parigi, a «Rigoletto» a Dresda o «Werther» a Francoforte e ad assumere la carica di direttore della Gulbenkian Orchestra di Lisbona. In questo concerto Viotti è accompagnato da Sol Gabetta al violoncello, artista più volte ospite della Filarmonica, alla Scala e in tournée, che per l'occasione esegue il «Concerto per violoncello» del compositore Éduard Lalo. Di suggestioni tardoromantiche e impressionistiche è intriso l'intero programma che presenta anche l'«Alborada del gracioso» di Maurice Ravel, nella versione per orchestra (sostituisce la suite sinfonica «Printemps» di Debussy), il wagneriano «Preludio» e «Morte da Tristano e Isotta», e «La mer» di Claude Debussy. Altra data, altra musica e maestro.

Parliamo del primo aprile, ore 20: riecco sul podio della Filarmonica pure Fabio Luisi, che torna alla Scala con l'«Ouverture dell'Oberon» di Carl Maria von Weber e «la Sinfonia n. 7 in mi magg» di Anton Bruckner. Si apre un nuovo capitolo della relazione artistica tra Luisi e la Filarmonica stessa, dedicato alla musica del compositore austriaco. Il programma sostituisce l'annunciata «Sinfonia n. 8 in do min» dello stesso autore. Luisi per l'occasione ha dato la disponibilità a modificare il programma in segno di stima e affetto per Zubin Metha, che ha scelto di dirigere l'«Ottava» di Bruckner per il suo ritorno alla Scala in maggio. Ma ora vediamo il ritratto, le scelte dell'artista.

Luisi si è dedicato, nelle ultime stagioni, alla musica di Richard Strauss con le applaudite esecuzioni di «Aus Italien, Don Juan» ed «Ein Heldenleben» e alla «Neue Musik» di inizio Novecento: il puntillismo di Anton Webern della Passacaglia op. 1 e la carica espressionistica del poema sinfonico «Pelléas und Mélisande op.

5» di Arnold Schönberg, Di Franz Schubert ha diretto, lo scorso anno, una selezione di Lieder dalla vocalità intima e profonda con il basso-baritono Luca Pisaroni.

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