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Rabbino amico di Michael Jackson: "Le accuse sono vere"

Un vecchio amico di Michael Jackson svela le proprie reazioni dopo aver visto il documentario "Leaving Neverland": l'uomo crede alle presunte vittime

Rabbino amico di Michael Jackson: "Le accuse sono vere"

Michael Jackson continua a essere al centro dei commenti di innocentisti e colpevolisti dopo l’uscita del documentario “Leaving Neverland”.

Come riporta il Daily Mail, l’ultimo a parlare dell’argomento, in ordine di tempo, è un vecchio amico dell’artista: i due si sarebbero frequentati assiduamente dal 1999 al 2001. Si tratta del rabbino statunitense Shmuley Boteach, il quale ha rilasciato un’intervista in cui afferma di credere alla veridicità delle accuse lanciate da James Safechuck e Wade Robson.

Per il religioso, è avvenuto un rovesciamento dopo la visione del documentario di Dan Reed. Quando negli anni ’90 Jacko fu assolto da accuse simili - in particolare a seguito della denuncia del giovanissimo Jordy Chandler, che si risolse con il pagamento extragiudiziale di 23 milioni di dollari alla famiglia del bambino - Boteach rimase possibilista sull’eventuale colpevolezza del re del pop: per il rabbino l’unica certezza è che non avrebbe mai più potuto frequentare altri bambini, per i quali si poneva come un messia.

Eppure “Leaving Neverland" si è rivelato per il rabbino “devastante”, “doloroso” e “traumatico”. “Non credo che questi uomini stiano mentendo - ha affermato - e non credo che la vergogna e la colpa esperita dai loro genitori in generale, forse dalle loro madri in particolare, sia falsa”. Inoltre, per Boteach, il documentario rimette in discussione l’eredità di Jackson, anche perché prima d’ora nessuno aveva sentito accuse tanto dettagliate né i volti degli accusatori.

Il rabbino racconta come l’artista gli sia sempre apparso volenteroso di utilizzare la propria fama per alleviare i problemi dell’infanzia, sebbene cercò di osteggiarlo. “Smettila di pensare che tu sia l’unico in grado di dare attenzione a tutti i bambini abbandonati del mondo”, disse all’epoca il rabbino al cantante. L’amicizia tra i due si è interrotta quando il religioso ha capito che i suoi consigli venivano ignorati dalla popstar.

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