Salute

Staminali: dall'Italia studio per riparare le lesioni spinali

Staminali e proteine potranno cambiare il destino delle persone colpite da lesioni al midollo spinale: ecco il rivoluzionario studio tutto italiano

Staminali: dall'Italia studio per riparare le lesioni spinali

Le cellule staminali potranno riparare le lesioni spinali.

Arriva dall’Italia la nuova ricerca in cui è stata creata in laboratorio una nanoprotesi nervosa capace di ridare speranza di deambulazione indipendente a milioni di persone. Lo annuncia il Center for Nanomedicine and Tissue Engineering dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo insieme all'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, l'Università di Milano Bicocca e le associazioni no profit per la ricerca e la cura delle malattie degenerative Revert Onlus, in uno studio pubblicato su Pnas.

Si è partiti dai nanomateriali biologici e dalla medicina neuro-rigenerativa basata sulle cellule staminali cerebrali umane. In questo modo è stato sintetizzato un tessuto nervoso umano tridimensionale, combinando peptidi auto-assemblanti e cellule staminali neurali umane. Il test, che ha riscontrato un grande successo, è avvenuto su animali con lesioni al midollo spinale. La sperimentazione sui pazienti avverrà tra 2 o 3 anni e lo studio potrebbe avere delle ripercussioni positive anche sulla rigenerazione di altri tessuti come il cuore e la pelle. Inoltre, avendo a disposizione queste cellule nervose, le si potrebbe utilizzare per testare i farmaci, riducendo così la sperimentazione animale.

"L'abbiamo testata su modelli animali e abbiamo ottenuto risultati importanti - racconta ad Agi Fabrizio Gelain, coordinatore dello studio insieme ad Angelo Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus e dell'Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo - Abbiamo ottenuto sia un miglioramento dell'attecchimento del trapianto rispetto alle tecniche precedenti, che un'oggettiva rigenerazione del tessuto midollare e un recupero delle funzioni motorie".

Gelain ha disegnato i materiali, che sono biocompatibili, sintetici e composti al 99 per cento da acqua.

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