Salute

Tumore del colon retto, scoperta connessione con il microbioma

L'interessante studio è stato condotto presso il Dipartimento Cibio dell'Univeristà di Trento

Tumore del colon retto, scoperta connessione con il microbioma

Con circa 610 mila morti all'anno nel mondo, il tumore del colon retto è la terza forma di neoplasia più diffusa. La malattia, legata alla proliferazione delle cellule della mucosa che riveste il grosso intestino, è diffusa nei soggetti di età compresa fra i 60 e i 75 anni senza una particolare distinzione tra uomini e donne. I fattori di rischio sono legati a motivazioni genetiche, a varie cause di tipo non ereditario e alla dieta. Molti studiosi hanno infatti evidenziato come un'alimentazione ad alto contenuto di grassi e di proteine animali e al contempo povera di fibre, sia spesso associata all'aumento del cancro intestinale. Un'interessante scoperta giunge dal Dipartimento Cibio dell'Università di Trento, dove un gruppo di ricercatori internazionali ha condotto uno studio, pubblicato poi Nature Medicine, sulla correlazione esistente tra il tumore del colon retto e la composizione del microbioma intestinale, elemento quest'ultimo che potrebbe avere un ruolo chiave nella patologia e aprire dunque la strada alla diagnosi precoce.

Mediante la metagenomica computazionale, gli scienziati hanno analizzato un migliaio di campioni fecali prelevati da soggetti di diverse nazioni: Giappone, Canada, Stati Uniti, Italia e altri Paesi europei. I metodi bioinformatici sviluppati appositamente hanno poi permesso di sequenziare in modo massivo e parallelo il materiale genetico nei campioni, identificando in questo modo gli organismi e i geni microbici presenti. Nei campioni fecali degli individui affetti dalla neoplasia si è scoperta l'esistenza di vari batteri marcatori della malattia, per esempio il Fusobacterium nucleatum, già associato al cancro. Sono poi stati individuati una decina di altri batteri che andrebbero a rafforzare l'associazione. Tuttavia al tumore del colon retto sono legate anche delle copie di un gene che codifica per un enzima (cutC) e coinvolto nella produzione di trimetilammina, una molecola implicata a un maggior rischio di sviluppare la patologia.

La speranza, dunque, è che la connessione tra microbioma intestinale e neoplasia possa favorire una diagnosi certa e precoce.

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