Cronaca locale

Ora è caccia ai voti Il sindaco a Lega-M5S: toni bassi con i Paesi

«L'importante è partecipare? Noi vogliamo vincere. Expo è stato il punto di svolta per tutti e ora ne cerchiamo un altro, perché Milano dà il meglio nei momenti di cambiamento». É l'assist del sindaco Beppe Sala alla candidatura di Milano-Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026. Ieri a Palazzo Marino gli ultimi «appelli» (o spot) delle istituzioni al capo delegazione del Comitato di valutazione del Cio Octavian Morariu e al direttore delle candidature olimpiche Christophe Dubi. Il sondaggio realizzato dal Cio sul gradimento della popolazione rivela numeri record, a Milano quasi l'87% dei cittadini è favorevole ai Giochi e il sindaco non è stupito: «É un dato molto condizionato anche da Expo. L'apertura internazionale sta cambiando la mentalità della città, c'è pragmatismo e più tolleranza rispetto ai disagi che possono creare i grandi eventi perchè tutti sanno che portano vantaggi. La disoccupazione è scesa al 7% ma non basta e per creare posti bisogna puntare su turismo e servizi». Ora «ci sono 86 membri del Cio e bisogna andare a caccia di ogni singolo voto in più, il compito spetta al Coni ma anche l'atteggiamento positivo del nostro governo rispetto ai Paesi che hanno rappresentanti nell'assemblea sarà altrettanto utile, ci conto molto». Messaggio a Lega-M5S che già si sono giocati (forse) il voto francese. Sala conta anche «sull'appeal dei cinque cerchi per attrarre sponsor». Il capo del Coni Giovanni Malagò rimarca che «non è così frequente ottenere un'unità di questo tipo in Italia e sono fiero che, passo per passo, sia arrivato il supporto del governo». Da «romano da generazioni posso assicurare ai commissari che Milano ha un altro passo». Detta le prossime tappe: mercoledì vertice a Palazzo Chigi per fare il punto e il 7 maggio conference call con Brisbane per un incontro di natura tecnica con le federazioni internazionali invernali. E Sala aggiunge: «Ora su infrastrutture e scelta della governance migliore ci attiveremo come se avessimo già vinto perchè poi gli anni passano in fretta». Il governatore lombardo Attilio Fontana ammette che «le sensazioni sono positive ma ora è vietato abbassare la guardia». E quello Veneto Luca Zaia dal palco lancia due avvertimenti, uno ai media («se qualcuno inizia a sputtanare questa cosa non funziona più») e uno ai grillini («i dati del consenso sono un monito ai politici, non c'è più dubbio su dove stanno i cittadini rispetto ai Giochi»). Morariu è rimasto «impressionato dal supporto a ogni livello» e «assolutamente soddisfatto dal dossier. É una candidatura solida, c'è unità e sostegno da parte di governo, istituzioni locali, atleti e mondo del business». La lettera con le garanzie del governo svedese per Stoccolma non c'è ancora ma il 12 aprile ammette «non è una deadline vincolante, dovremo redigere una valutazione tecnica pubblica per il 24 maggio, un mese prima del voto a Losanna, ma il 24 giugno è la scadenza per tutto». Anche le distanze tra Milano, Valtellina e Cortina non sembrano un neo. «Credo valga la pena - ammette Dubi - fare un viaggio per disporre delle sedi proposte, l'importante è ricreare in ogni luogo l'atmosfera olimpica».

ChiCa

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