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M5s vuol fermare un altro gasdotto

Il ministro Lezzi contro Poseidon: "Potrebbe rivelarsi inutile"

M5s vuol fermare un altro gasdotto

Roma - Altro che sblocca cantieri. A parte il provvedimento del governo che sta per approdare in Gazzetta Ufficiale e il parlare - come ha fatto recentemente il vicepremier Luigi Di Maio - di un decreto importante che consentirà di sbloccare centinaia di cantieri in Italia anche ricorrendo al commissariamento straordinario, l'esecutivo gialloverde sembra per ora remare in tutt'altra direzione.

Sicuramente lo fa il Movimento cinque stelle nel sud Italia dove, dopo il fallito tentativo di bloccare il gasdotto Tap come promesso in campagna elettorale, i pentastellati pensano ora a stopparne un altro, l'EastMed Poseidon, che dovrebbe approdare ad Otranto e portare il gas dai giacimenti al largo di Israele fino alle coste dell'Italia, passando per Cipro e Grecia. Ne ha parlato due giorni fa al Corriere del Mezzogiorno il ministro per il Sud, Barbara Lezzi (nella foto): «Il gasdotto Poseidon è tutto autorizzato e in Puglia è stato voluto sia dalla destra, sia dalla sinistra. Peraltro noi - Movimento 5 stelle - all'epoca delle autorizzazioni non esistevamo nemmeno. Ora, dal momento che non siamo stati nella possibilità di bloccare Tap, con il Mise stiamo facendo una valutazione: se sarà sufficiente il gas che arriverà da Tap, nella fase transitoria dal carbone alle rinnovabili, il nuovo gasdotto potrebbe rivelarsi inutile».

Non ci sono riusciti con il Tap, tornano all'attacco con Poseidon, rispolverando un'altra battaglia capace di sollecitare l'elettorato grillino dopo il malcontento suscitato dal non aver mantenuto le promesse elettorali sullo stop al gasdotto destinato a trasportare in Europa il gas naturale proveniente dai giacimenti dell'Azerbaijan, perché bloccare l'opera avrebbe comportato costi insostenibili. La Lezzi dice nell'intervista di non temere ripercussioni, di andare spesso nel Salento dove «c'è qualcuno che protesta ma dove tanti le manifestano sostegno e vicinanza, perché tra i cittadini c'è la consapevolezza del fatto che il M5s non è responsabile di quanto avvenuto all'epoca, quando venivano firmati i contratti». Ma in realtà il via libera al Tap ha deluso parecchio le comunità locali che avevano creduto alle promesse elettorali. Politicamente un colpo assai duro per il M5s. Tanto che adesso i Cinque Stelle non vogliono cadere nella trappola di un secondo gasdotto. Per questo si apprestano a dire di no al Poseidon, preparando il terreno con una delle solite giravolte grilline che recentemente li ha portati a chiedere il raddoppio del Tap. Proprio così, quel gasdotto «inutile a dannoso» che doveva essere bloccato a tutti i costi e che il governo ha dovuto suo malgrado autorizzare, potrebbe adesso raddoppiare la portata di gas. Ad dirlo, qualche giorno fa, rispondendo alla Camera ad un'interrogazione del Pd, è stato Davide Crippa, pentastellato e sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico.

Cosa non si fa per arginare il calo di consensi.

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