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Caso scontrini, Marino assolto in Cassazione

L'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino è stato assolto in Cassazione per il caso degli scontrini delle cene di rappresentanza pagate con la carta di credito del Campidoglio

Caso scontrini, Marino assolto in Cassazione

La Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna a due anni di reclusione nei confronti dell'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, "perché il fatto non sussiste".

Marino, assolto in primo grado e condannato in appello, era accusato di peculato e falso per la vicenda degli scontrini delle cene di rappresentanza pagate con la carta di credito del Campidoglio quando era sindaco della capitale. Al centro del processo, la rendicontazione di una cinquantina di cene, per un totale di circa 12 mila euro. Ma ora è arrivata l'assoluzione "perché il fatto non sussiste". La sesta sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso presentato da Marino contro la sentenza, emessa in appello l'11 gennaio 2018, che lo aveva condannato a due anni.

L'ex sindaco era stato invece assolto in primo grado. Anche il sostituto pg Mariella de Masellis, nella requisitoria di questa mattina, aveva sollecitato l'assoluzione di Marino, chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. La sentenza di secondo grado, secondo il pg della Suprema Corte, andava annullata senza rinvio. Richiesta accolta dopo una lunga camera di consiglio dai giudici della Cassazione.

Bisognerà ora attendere le motivazioni alla base del verdetto assolutorio della Cassazione, che, di norma, vengono depositate entro 90 giorni.

Intanto, l'ex sindaco di Roma commenta: "Hanno vinto la verità e la giustizia. Era ora". "La sentenza della Cassazione non rimedia ai gravi fatti del 2015 - afferma Marino - alla cacciata di un sindaco democraticamente eletto e di un'intera giunta impegnati senza fare compromessi per portare la legalità e il cambiamento nella Capitale d'Italia.

Una ferita per la democrazia che non si rimargina".

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