Politica

L'India al voto alla faccia della «par condicio»: gratis nei cinema il film sul premier-candidato

La pellicola celebrativa proiettata in tutte le sale. Le proteste delle opposizioni

Manuela Gatti

Magro risultato: l'opposizione è riuscita a guadagnare appena qualche giorno. Il film che ripercorre la vita del premier in carica, Narendra Modi, arriverà nelle sale - gratuitamente - a partire da giovedì, il giorno in cui in India si inizia a votare per le elezioni parlamentari. Un gruppo di membri del Congresso nazionale indiano, il partito che cercherà di strappare la leadership del subcontinente al Bharatiya Janata Party di Modi, ha provato a fermarne la distribuzione in nome della par condicio. Ma per ora la Corte suprema ha deciso di non interferire con l'uscita della biografia. Il produttore, Sandeep Singh, ha esultato: la pellicola sarà disponibile dall'11 aprile, proprio il giorno in cui l'India comincerà a recarsi alle urne (che resteranno aperte fino al 19 maggio per permettere agli oltre 900 milioni di aventi diritto al voto di recarvisi, a turno). Un'elezione particolarmente delicata, dopo cinque anni di governo Modi in cui sono peggiorati i dati sulla disoccupazione e quelli sulle disparità sociali, e in cui la convivenza tra hindu e musulmani, sempre più fragile, sfocia sempre più spesso in violenze e linciaggi. Chi uscirà vincitore da questa lunga tornata elettorale, inoltre, si troverà alla guida del più grande Paese al mondo: a breve l'India è destinata a superare la Cina come numero di abitanti.

La petizione firmata dalla minoranza sostiene che il film vìoli il codice di condotta elettorale. Ha cercato di spiegarlo ai giudici della Corte suprema l'avvocato Abhishek Manu Singhvi, in rappresentanza dei deputati del partito del Congresso. La pellicola è infatti stata apertamente pubblicizzata da membri del Bjp di Modi e l'idea è quella di proiettarla gratis per 40 giorni. Una buona sponsorizzazione in vista del voto. Il collegio giudicante, però, ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per censurarlo, anche perché il film non è ancora stato certificato dall'ente regolatore. L'unica possibilità è che, oggi, Singhvi si ripresenti davanti alla Corte spiegando quali contenuti del biopic sono da considerare inappropriati. Ma al legale è stata negata la possibilità di visionare il documentario: improbabile, quindi, che riesca a dettagliare ulteriormente le sue argomentazioni. Tanto che il produttore ha già dato per certo l'arrivo del film nelle sale giovedì.

Nel lungometraggio Narendra Modi è impersonato da Vivek Oberoi, stella di molti film di Bollywood. Il film ripercorre la vita privata e politica dell'attuale primo ministro, dalle origini umili all'ascesa al potere. Nato nel 1950 a Vadnagar, nel Gujarat, terzo di sei figli, Modi crebbe in una famiglia di droghieri di ceto sociale basso. Da piccolo già lavorava, e a 8 anni iniziò a frequentare le attività formative della Rashtriya Swayamsevak Sangh, l'Associazione dei volontari nazionali: un'organizzazione paramilitare di destra, nazionalista indù, ispirata direttamente a fascismo e nazismo, a cui fa capo l'odierno Bjp. Dopo aver rifiutato un matrimonio combinato sposò un'insegnante, con la quale però non ha mai vissuto. Trascorsa la guerra indo-pakistana del 1971, il suo impegno nell'Rss - parallelo agli studi di Scienze politiche - divenne a tempo pieno. Nel '77 l'avvio della carriera politica: fu prima segretario generale del comitato locale dell'Rss, operando in clandestinità dopo la messa al bando dell'organizzazione, poi fu promosso segretario organizzativo del Bjp nel Gujarat. Fino ad arrivare all'incarico di primo ministro dello Stato dell'India occidentale, dal 2001 al 2014. Infine la vittoria delle parlamentari del 2014, che ora Modi spera di replicare.

Ad aiutarlo ci sarà anche il suo film.

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