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Ora Trump licenzia anche il capo dell'agenzia che protegge i presidenti Usa

Secondo i media Usa, il capo dell’agenzia responsabile della sicurezza dei presidenti americani sarebbe stato rimosso da Trump in seguito al recente "incidente di Mar-a-Lago"

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L’amministrazione Trump ha annunciato un avvicendamento alla guida dell’United States Secret Service (Usss), l’agenzia incaricata di garantire la sicurezza personale dei presidenti Usa.

Quest’ultima avrà a breve un nuovo capo, in quanto quello uscente, Randolph Alles, ha rassegnato di recente le dimissioni. Costui, ex generale del corpo dei marines, era stato nominato dal tycoon alla guida dell’Usss nell’aprile del 2017 e ultimamente, a detta della Cbs, si sarebbe alienato le simpatie dell’esponente repubblicano a causa di alcune “disattenzioni” commesse dall’agenzia in questione.

In questi giorni, infatti, l’operato di Alles, spiegano gli organi di informazione, sarebbe stato duramente criticato dal presidente statunitense in seguito al tentativo di intrusione di una donna cinese nella residenza di Trump a Mar-a-Lago, in Florida. Costei, in base alla ricostruzione effettuata dagli inquirenti, avrebbe provato a entrare nella villa del magnate per introdurre un malware nei sistemi di sorveglianza del complesso residenziale. La tentata intrusione della donna sarebbe stata subito additata da Trump come una prova della “scarsa vigilanza” offerta dai funzionari dell’agenzia guidata da Alles.

Le dimissioni di quest’ultimo sarebbero quindi, sempre a detta dei media nazionali, una conseguenza diretta delle feroci critiche lanciate dal tycoon contro la dirigenza dell’Usss. La tesi del siluramento dell’alto funzionario federale, propugnata dai network americani, è stata però smentita dall’ufficio-stampa della Casa Bianca, che, tramite un comunicato, ha invece presentato l’uscita di scena di Alles come una“rinuncia volontaria”.

La nota in questione precisa infatti che costui avrebbe rinunciato all’incarico per “motivi personali” e che quindi Trump non avrebbe disposto alcun licenziamento a carico del dirigente. Il documento prosegue elogiando la condotta osservata finora da quest’ultimo alla guida dell’Usss ed evidenziando le“ammirevoli qualità umane” dimostrate dall’alto funzionario in oltre quarant’anni di pubblico servizio.

Lo stesso comunicato annuncia infine che sarà James Murray, titolare di prestigiosi incarichi nell’ambito dell’intelligence nazionale, a subentrare ad Alles alla guida dell’agenzia responsabile della sicurezza personale dei presidenti Usa.

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