Cronache

San Severo, marito geloso picchiava la moglie anche davanti ai figli

Insulti, spintoni e schiaffi. L'uomo non aveva nemmeno pietà dei figli minori che cercavano di calmarlo

San Severo, marito geloso picchiava la moglie anche davanti ai figli

Continue e quotidiane violenze psicologiche e fisiche. Era questo l'inferno al quale un marito geloso quarantenne di San Severo (Comune in provincia di Foggia) aveva condannato la compagna coetanea. Un incubo fortunatamente conclusosi lo scorso 6 aprile, quando il Gip del Tribunale del capoluogo dauno ha emesso un provvedimento di carcerazione nei confronti dell'uomo accusato di atti persecutori e reati contro la persona. Una storia la loro che affondava le radici nel passato. Si erano infatti conosciuti da adolescenti e nonostante lui facesse già uso di sostanze stupefacenti, ella lo aveva ugualmente accettato. Durante gli anni di fidanzamento alcune scenate di gelosia non avevano sollevato alcun dubbio circa la natura del quarantenne e i due erano così felicemente convogliati a nozze. Ma la situazione ben presto cambia e con la quotidianità del matrimonio il coniuge pone allo scoperto tutte le sue zone d'ombra. Il suo comportamento sempre più violento si concretizzava in minacce, insulti, spintoni e schiaffi. La donna subiva maltrattamenti anche davanti alla presenza dei figli minori che terrorizzati da quanto succedeva, cercavano di calmare il padre ricevendo però in cambio solo epiteti ingiuriosi.

In un'occasione il marito geloso avrebbe scagliato con foga una scarpa colpendo la vittima ad un occhio e allo zigomo destro. In un'altra circostanza, mentre erano in un luogo pubblico, la compagna sarebbe stata afferrata per un orecchio ed offesa ad alta voce con ogni pretesto. La decisione di quest'ultima di intraprendere un percorso di separazione aveva scatenato ulteriormente l'ira dell'uomo. Colpito da un provvedimento di ammonimento del Questore di Foggia, egli si era recato sul posto di lavoro della moglie per sottrarle le chiavi di casa. Una volta occupato l'immobile, la aveva costretta a vivere altrove senza la possibilità di recuperare i suoi effetti personali. Considerata la reiterazione delle condotte violente e vessatorie, il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto adeguata la misura di custodia cautelare in carcere.

Il quarantenne si trova ora presso la locale casa circondariale.

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