Salute

Cistite: a volte è sintomo di patologie più gravi

È bene prestare attenzione ad alcuni segnali da valutare attraverso una visita urologica

Cistite: a volte è sintomo di patologie più gravi

Si calcola che una percentuale di donne compresa tra il 10 e il 20% ne soffrirà almeno una volta nella vita. Stiamo parlando della cistite, ovvero un'infiammazione della mucosa vescicale che colpisce prevalentemente il sesso femminile. Due sono le motivazioni principali. La prima va ricercata in alcuni problemi legati alla menopausa, ad esempio la carenza estrogenica. La seconda, invece, è rapportata alla dislocazione degli organi pelvici. Tuttavia anche l'uomo può esserne interessato e la cistite si associa spesso alla prostatite batterica. Questo disturbo è causato dai batteri che popolano l'ultimo tratto dell'intestino, in particolare il colibacillo. Tali germi possono raggiungere la vescica in svariati modi: dall'esterno, passando attraverso l'uretra o dall'interno per propagazione da organi vicini o per via ematica. La risalita dei germi può verificarsi, altresì, durante la minzione e una volta che questi giungono nella vescica, si moltiplicano in maniera esponenziale dando così origine all'infiammazione. I sintomi sono soprattutto irritativi. Si ha:

- Pollachiuria: aumento transitorio o permanente del numero di minzioni durante la giornata;

- Disuria: difficoltà nell'urinare. I muscoli appaiono contratti e la minzione può essere lenta e poco copiosa;

- Bruciore e dolore durante la minzione;

- Urine torbide e talvolta maleodoranti;

- Possibile ematuria, ovvero comparsa di sangue e pus nelle urine.

In presenza di cistite acuta solitamente vengono consigliate norme igienico-sanitarie di carattere generale consistenti nell'assunzione di molta acqua e in un'accurata igiene personale soprattutto nei giorni del ciclo e dopo i rapporti sessuali. La terapia vera e propria, invece, si basa sull'assunzione di antibiotici e di antidolorifici. Questo disturbo di per sé non deve destare preoccupazione, ma talvolta può essere la spia di altre patolgie più serie. Pertanto è bene prestare attenzione ad alcuni segnali. Se la cistite si fa ricorrente e se non è legata a cause evidenti, diviene necessaria una visita urologica. Lo specialista sarà in grado di escludere così una calcolosi renale che causa spesso infezioni.

Altre volte il sintomo cistitico si associa a patologie più gravi come la neoplasia transizionale della vescica, malattia questa connessa al tabagismo.

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