Economia

Mediolanum ripensa alla Germania

L'ad Doris ai soci: «Abbiamo ricevuto offerte per la controllata tedesca Gamax»

Camilla Conti

Banca Mediolanum apre la porta per uscire dalla Germania con la cessione della controllata tedesca Gamax.

«Abbiamo ricevuto delle offerte, ma ancora non abbiamo iniziato un dialogo con i possibili acquirenti», ha detto ieri nel corso dell'assemblea dei soci l'ad, Massimo Doris, «contiamo di riuscire entro l'estate ad avere un quadro completo».

I soci ieri hanno dato il via libera al bilancio del 2018, che si è chiuso un utile in calo a circa 256 milioni, rispetto ai 380 milioni del 2017. Sono inoltre stati approvati anche gli altri punti all'ordine del giorno, dalla cedola, alle remunerazioni. «A prima vista nel 2018 non è andata benissimo, ma in realtà è andata molto, molto bene visto che è cresciuto il margine di contribuzione e soprattutto quello operativo, migliorato del 33%», ha detto sottolineato l'ad. Ricordando che l'utile netto ha sofferto per via della diminuzione dei ricavi da commissioni, che sono stati depressi da mercati che nel 2018 hanno avuto un andamento poco brillante e per gli oltre 100 milioni legati all'accordo raggiunto con l'Agenzia delle Entrate. «Se eliminiamo gli effetti straordinari - ha spiegato l'ad di Mediolanum - arriveremmo a un utile lordo di 443 milioni contro quello di 440 dell'anno prima. È appena, appena superiore al risultato del 2017, il che vuol dire che il business ordinario ha compensato gli oltre 70 milioni in meno dovuti agli effetti di mercato».

E il 2019? «Le principali voci del nostro bilancio prevediamo saranno in crescita. Quest'anno non ci saranno gli effetti del fisco e altri effetti straordinari. Siamo molto positivi su 2019 anche se sono passati solo tre mesi», ha aggiunto il presidente, Ennio Doris. Che è tornato sulla questione dei Pir, i piani individuali di risparmio che sono stati fin da subito un cavallo di battaglia per Mediolanum. «Mi auguro che, finite le elezioni, il governo, questo o un altro, metta le correzioni alle clausole», ha detto Doris, ricordando che «l'intenzione del legislatore era far arrivare denaro alle piccole e medie imprese, ma le soluzioni introdotte sono inapplicabili. È infatti impossibile rispettare le clausole introdotte sui Pir nell'ultima legge di bilancio».

Nel frattempo, sul fronte industriale il presidente ha confermato la possibilità di comprare fino al 5% della partecipazione detenuta da Fininvest in Banca Mediolanum, che la holding potrebbe essere costretta a cedere, anche se il banchiere ha detto che per ora non è chiaro se dovrà farlo. «Silvio Berlusconi potrebbe passare la sua quota ai figli e niente finirebbe sul mercato. Ad ogni modo se dovessero arrivare azioni sul mercato, come famiglia potremo comprare fino al 5 per cento.

Se andassimo oltre dovremmo fare un'Opa e invece vogliamo mantenere Mediolanum quotata», ha concluso Doris.

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