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La Signora per l'Ajax senza Mandzukic. È pronta l'"allegrata"

Al posto di Mario: tentazione Kean o sorpresa Douglas Costa più di Dybala. Chiellini nì, Can ok

La Signora per l'Ajax senza Mandzukic. È pronta l'"allegrata"

Lo scudetto non è arrivato nemmeno sul divano. La Juventus non dispera, anzi si è tolta anche il pensiero di dover fare un brindisi di facciata, mentre la testa è proiettata all'Ajax. Dalla vittoria contro il Milan, non c'è mai stato posto per il campionato nei discorsi bianconeri. Il pensiero fisso è sulla Champions league. E ora alla gara di ritorno con gli ajacidi. L'uno a uno è risultato che non permette calcoli, sarebbe il più grosso errore che potrebbe fare la Signora. Anche perché l'Ajax in trasferta, se possibile, sa essere ancora più letale.

Nella sua storia europea in bianconero, Massimiliano Allegri dopo l'andata spesso ha saputo trovare la chiave, correggere difetti facendo l'impresa o sfiorandola, dall'Atletico Madrid di quest'anno al Real Madrid della passata stagione, solo per fare degli esempi senza dimenticare Borussia Dortmund, Bayern Monaco e Tottenham. E dopo Amsterdam l'allenatore di Livorno si porta dietro una convinzione, che Mario Mandzukic non sia al meglio fisicamente. Da qui la scelta di toglierlo dal centro dell'attacco. Sarebbe questa l'allegrata per tenere a bada i ragazzini dell'Ajax e strappare il biglietto per la semifinale.

I numeri d'altra parte sono impietosi. Mandzukic sta pagando in questa seconda parte di stagione, le fatiche mondiali. Dopo una prima parte di campionato in cui aveva segnato gol pesanti. Ma l'ultima rete risale a Natale, alla Roma, e ormai siamo a Pasqua. E Allegri deve fare i conti con Kean, che in trentacinque giorni e otto partite ha segnato otto reti. Inoltre l'azzurro sa essere decisivo come nessun bianconero uscendo dalla panchina. Non ci sarebbero dubbi su chi schierare titolare, visto lo stato in cui versano le alternative.

Dybala ha segnato appena tre gol nel 2019, ma più dei numeri è il morale dell'argentino a relegarlo in fondo alle gerarchie. Intristito, sconsolato dalle esclusioni eccellenti, l'ultima alla Crujff Arena, e da quel ruolo di tuttocampista che non lo ha mai convinto fino in fondo. Almeno questo dicono le prestazioni. La Joya può solo aggrapparsi al passato, ricordando che la miglior partita europea prima di ribaltare l'Atletico Madrid, la Juventus l'aveva giocata in casa del Manchester United con il numero dieci al fianco di Cristiano Ronaldo. E poi due anni fa di questi tempi si prendeva la scena con una doppietta al Bracellona.

Ma l'allegrata sarebbe clamorosa se Douglas Costa fosse pienamente recuperato e candidabile per una maglia da titolare: potrebbe essere l'idea, per smontare in velocità l'Ajax. E l'ala già entrando dalla panchina in Olanda ha dimostrato di poter far male agli olandesi. Comunque c'è più ottimismo sul brasiliano che su Chiellini. In difesa ci sarà Rugani, recuperato dalle fatiche di Amsterdam, mentre a centrocampo è abile e arruolato Emre Can. Lui può essere l'altra chiave nella fase difensiva che preoccupa la Juventus più del fatto che dagli ottavi in avanti finora ha segnato solo Cristiano Ronaldo. Invece in infermeria è tornato Khedira, anche lui tradito da un polpaccio, una costante nell'ultimo mese, che legittima qualche domanda sulla preparazione dei bianconeri.

Ma Allegri dopo Ferrara ha rassicurato: «Saremo pronti».

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