Sport

La Juve del marziano sfida il buttafuori Ajax

Ronaldo e i baby terribili che hanno steso il Real Allegri: «Quando conta lui cambia faccia»

Davide Pisoni

nostro inviato a Torino

La Juventus del super eroe Cristiano Ronaldo di fronte al nuovo che avanza. La Champions fatta uomo di fronte ai terribili ragazzini dell'Ajax, i buttafuori del Real Madrid, per conquistare la semifinale. Quando a Massimiliano Allegri chiedono se con CR7 al Bernabeu sarebbe finita in un'altra maniera, il tecnico di Livorno deve rivedere le sue doti di veggente: «Non ho la sfera di cristallo. Posso dire che era anomalo che la Juve uscisse con un solo gol di Cristiano...». Infatti ne ha fatti tre all'Atletico Madrid e uno all'Ajax. Il problema è che nella fase a eliminazione diretta, ha segnato solo il marziano. Ecce Ronaldo, ma non può continuare a nascondere i difetti della Signora. C'è bisogno di altri gol. Ma l'avere Ronaldo fa entrare in una dimensione nuova, Allegri lo ha capito prima di tutti. E avvisa l'Ajax: «Sta meglio fisicamente». Rispetto agli ottavi si è portato avanti con il lavoro. Se contro Simeone servivano tre gol, adesso non c'è bisogno degli straordinari dopo il gol di Amsterdam, l'ottavo agli ajacidi. La forza di avere Ronaldo lo si capisce in un passaggio del tecnico di Livorno: «Nel momento clou della partita, diventa un altro giocatore. Gli si legge in faccia».

Stavolta al suo fianco non avrà Mario Mandzukic, lo scudiero preferito. Il croato è l'uomo che se non gioca difficilmente va in panchina. È sicuramente un caso, ma era già successo che si chiamasse fuori dopo aver fiutato aria di esclusione. Comunque l'infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio accusata nella rifinitura di ieri, non ha complicato i piani di Allegri. «C'erano già molte probabilità che restasse fuori», ha confermato l'allenatore toscano, deluso dalla prova opaca del croato in Olanda. Per sostituire Mandzukic ci sono tre vie: la tecnica, la sfrontatezza o la velocità. Alla prima corrisponde Dybala, la più gettonata; la seconda fa rima con Kean; la terza si chiama Cancelo, ma è l'ipotesi più remota. Allegri tiene aperto il mistero, si affida alla notte sperando che porti consiglio, cioè l'allegrata che anche «domattina potrebbe farmi cambiare idea».

Allegri non ne fa una questione di uomini, ma di atteggiamento. Usa parole come «rispetto» nei confronti della Ajax in fase difensiva, e «lucidità» quando ci sarà da attaccare, da costruire il gioco per saltare il primo pressing avversario. Qui viene chiamato in causa Pjanic, tra i peggiori dell'andata. «Se faremo queste cose ci saranno buone possibilità di passare il turno», Allegri non usa toni trionfalistici. Mentre il portiere dell'Ajax che in conferenza stampa non ha smesso un attimo di ridere diceva senza giri di parole: «Siamo molto fiduciosi di passare il turno». È la spensieratezza dei giovani, che trasforma gli olandesi in spavaldi, convinti che dopo il poker al Bernabeu siano capaci di tutto.

Allegri che dell'ottimismo è stato vittima in quel di Cardiff, mette tutti sull'attenti: «Questa è una partita che non finirà mai. All'ottantesimo, qualunque sia il risultato potrebbe succedere di tutto». Max prova a dare una lettura della sfida: «Un colpo noi, uno loro. Anzi meglio tre noi e uno loro...». E soprattutto chiede di cancellare il risultato dell'andata perché non conta nulla nella Champions delle rimonte. L'ha dimostrato la Juventus, l'ha dimostrato l'Ajax. E non solo. Fisico e tecnica non dovranno mancare nella partita infinita. Servono i super eroi, la Juventus ha il suo, unico: Cristiano Ronaldo, colui che cambia la faccia quando entra nel suo regno della Champions.

E adesso vuole cambiare la storia Champions della Signora.

Commenti