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Catiuscia Marini: "Io, costretta a lasciare perché sono donna"

Catiuscia Marini, dimessasi ieri da presidente della Regione Umbria, oggi attacca il "Pd giustizialista" e il segretario Nicola Zingaretti: "Ci siamo sentiti al telefono, ci conosciamo da trent'anni, ma se fossi stata un uomo si sarebbe comportato così?"

Catiuscia Marini: "Io, costretta a lasciare perché sono donna"

"Se fossi stato un presidente uomo il mio partito si sarebbe comportato alla stessa maniera?" Questo è il "dubbio" che lacera Catiuscia Marini, la governatrice dell'Umbria che ieri è stata costretta dal Pd a dimettersi dopo lo scandalo Sanitopoli.

Ha presentato le sue dimissioni per "tutelare le istituzioni" ma, dalle pagine del Messaggero, avverte: "Il Pd non può essere così giustizialista per inseguire il M5S: siamo ancora alla fase delle indagini, non si è celebrato nemmeno il processo". E aggiunge: "Alla fine non vorrei essere l'Ignazio Marino di Zingaretti". Ecco, dunque, che ora la Marini sarà libera di difendersi: "Questa scelta - dice - mi permette di affrontare a testa alta l'indagine: non mi voglio vergognare ad andare in giro per la mia regione, per le città. Chi mi conosce lo sa: non sono attaccata alla poltrona e la mia storia lo testimonia". Entrando nel merito delle indagini dice:"Per quanto mi riguarda sono tranquilla. Non ho mai parlato con nessuno del mio decreto per le assunzioni". Certo è che il clamore mediatico della vicenda l'ha spinta a lasciare anche per non"essere un ingombro" per il Pd. Restare avrebbe voluto dire danneggiare il partito e i candidati a sindaco alle prossime amministrative (a giugno si vota a Perugia, Orvieto e Gubbio ndr). Detto questo, la Marini ribadisce:"il Pd non può essere giustizialista, i processi non si fanno così" e, riferendosi alle recenti dichiarazioni del vicesegretario Paola De Micheli, aggiunge "c'è un clima che non mi piace". "Non vorrei che il Pd perdesse la bussola riformista che l'ha contraddistinto finora", dice. Poi lancia l'affondo anche verso Nicola Zingaretti: "Ci siamo sentiti al telefono, ci conosciamo da trent'anni, ma se fossi stata un uomo si sarebbe comportato così? Sono molto perplessa". E, infine: "Spero di non essere il Marino di Zingaretti. Un amministratore pubblico, come me, parla con tante persone, sta in mezzo alla società, non si può usare questo approccio così giustizialista, insisto.

In venti anni non ho mai avuto un provvedimento giudiziario a mio carico, ho una storia specchiata".

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