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Dall'amicizia con Craxi ai vertici del Carroccio: la parabola del senatore diventato «Mr. flat tax»

Nel 2014 patteggiò la condanna per bancarotta: "Per non pagare le spese processuali". Ma gode della fiducia di Salvini che l'ha promosso a suo ideologo in materia fiscale

Dall'amicizia con Craxi ai vertici del Carroccio: la parabola del senatore diventato «Mr. flat tax»

Roma - Eletto al Senato nelle fila della Lega alle Politiche del marzo scorso, Armando Siri è il sottosegretario alle Infrastrutture finito nella morsa del giustizialismo a intermittenza del Movimento Cinquestelle in una inchiesta dalla quale al momento emergono più ipotesi che certezze, un'inchiesta fondata su un emendamento in realtà mai approvato.

Giornalista e autore televisivo di Mediaset, Armando Siri, si batte da anni sul progetto di «flat tax» al 15% (ha anche pubblicato un libro che si chiama «Flat Tax, la rivoluzione fiscale in Italia è possibile»). Il 47enne genovese, come Claudio Borghi e Alberto Bagnai, fa parte di quel gruppo di economisti legati più alla figura di Matteo Salvini che alla storia della Lega (da giovanissimo fece parte della gioventù socialista). Siri ha conosciuto «il capitano» nel 2012 prima che Salvini diventasse segretario federale (a fine 2013). E insieme al leader leghista ha sviluppato il progetto che è diventata la stella polare della campagna elettorale del centrodestra.

La collaborazione con Salvini diventa ufficiale nel 2014. Il 13 dicembre di quell'anno, Siri e Salvini organizzano a Milano l'evento «Aliquota unica si può», cui partecipa anche l'economista statunitense Alvin Rabushka. Nel maggio 2015 è nominato responsabile economico di «Noi con Salvini», la formazione ideata da Salvini per sbarcare al Sud, e diventa uno dei collaboratori di fiducia di Salvini nella trasformazione della Lega in partito nazionale. Le sue idee sull'aliquota unica vengono accolte nella proposta di legge depositata dalla Lega alla Camera nel giugno 2015. È ideatore e organizzatore del format Scuola di formazione politica, che nel luglio 2015 viene proposto da Salvini come contenitore formativo e didattico rivolto a tutti i simpatizzanti e attivisti. Ha inoltre lavorato alla stesura del testo di legge che propone l'introduzione del servizio civile obbligatorio e retribuito per tutti i giovani maggiorenni ed è autore della proposta del reddito di avviamento al lavoro.

Alle Politiche viene eletto nel collegio dell'Emilia Ovest. Il 12 giugno viene nominato sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture. Nelle settimane precedenti era stato ipotizzato più volte per lui nei vari totonomine un ruolo al ministero dell'Economia.

In questi mesi di governo era già stato messo nel mirino dai M5s per un patteggiamento per la bancarotta della sua società Mediaitalia. In una intervista, Siri spiegò di aver patteggiato per non accollarsi le spese processuali. Come ricorda l'Agi a testimonianza della fiducia che Salvini ripone in lui nel suo ufficio di Milano - lo spazio Pin, dal nome del partito da lui fondato - si tenne il primo incontro, top secret, tra il capo della Lega e l'ex collaboratore di Donald Trump, Steve Bannon, l'8 marzo 2018. Siri fu protagonista anche della fase pre-formazione del governo M5s-Lega e partecipò attivamente al tavolo tecnico che si occupò del «contratto del cambiamento».

E dopo il varo dell'esecutivo è stato presente in tutti i tavoli ministeriali più delicati, dimostrando di avere la piena fiducia del suo partito.

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