Cronaca locale

Esalta la jihad sui social: rischia la sorveglianza

Esalta la jihad sui social: rischia la sorveglianza

Esalta via social la guerra armata e ora, Marco Valentino, 53enne residente a Monza, alias «Muhammad Nur Al Haqq» e «Abu Omar», rischia la misura della sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno per tre anni e il divieto di utilizzare computer e cellulari. La richiesta, avanzata dal pm di Milano Enrico Pavone, sarà discussa il 9 maggio davanti a Fabio Roia, presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale. L'uomo, legato sentimentalmente a una marocchina, è sotto la lente degli inquirenti fin dell'agosto 2017 quando la Polposta segnala una pagina Facebook con contenuti filojahadisti, di chiaro stampo antioccidentale, con tanto di immagine raffigurante il motto della guerra santa islamica e amici «sospetti». Una pagina a lui riconducibile e che fa scattare la perquisizione: in casa la polizia sequestra alcuni dispositivi informatici contenenti immagini inneggiati la jihad, martiri morti in combattimento, pubblicazioni con i programmi dell'Isis. Nel pc vengono estrapolati più di cento documenti riconducibili alla propaganda jihadista, un elemento che - dopo la sua conversione alla religione islamica - rafforza l'ipotesi di un'affiliazione agli ideali più radicali e intransigenti del movimento. La procura ravvisa nei confronti dell'indagato, accusato di associazione con finalità di terrorismo internazionale, un giudizio di pericolosità sociale vista la sua vicinanza ai modelli dell'Isis che potrebbero spingerlo ad azioni o a favorire altri estremisti.

Il 53enne è già stato indagato per lo stesso reato in due diverse inchieste a Milano e a Cagliari, indagini concluse in entrambi i casi con l'archiviazione della sua posizione.

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