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La Signora spaventata e l'ottavo scudetto che non vuol festeggiare

Allegri: "Noi polli". E fa discutere il gesto di CR7 rivolto alla squadra: "Ce la siamo fatta sotto...."

La Signora spaventata e l'ottavo scudetto che non vuol festeggiare

Cosa è mancato alla Juventus in Champions League? Ognuno ha detto la sua: dal gioco alla forma fisica agli infortunati. Ma chi se ne intende bene della competizione, avendola vinta cinque volte, più del doppio della Signora, ha sintetizzato il problema in un gesto. Cristiano Ronaldo uscendo dal campo, con la mano destra farebbe un segno dal significato inequivocabile a dire: «Ce la siamo fatta sotto...», «Abbiamo avuto paura». Ci si deve attaccare a un video per provare a ricostruire il pensiero del marziano, chiuso in un assordante silenzio (anche social) dalla notte del fallimento.

Il coraggio ce l'hai o non ce l'hai. Non si compra. E quando l'Ajax ha segnato l'uno a uno, la Juventus è uscita dalla partita, come se avesse iniziato a pensare che con un altro gol sarebbe stata eliminata. Si chiama paura, quella che paralizza le gambe e annebbia la mente. E la Juventus nel secondo tempo non ha corso e ha sbagliato tanto. La sentenza di CR7, ma l'entourage sostiene che non ci fossero destinatari precisi dalla squadra all'allenatore, può valere per tanti bianconeri. Pjanic e Dybala sono stati la controfigura, Bernardeschi e Cancelo mai propositivi, mentre De Sciglio e Rugani hanno perso sicurezza.

Quel gesto di Cristiano ricorda tanto quello di Tevez ad Allegri, al momento della sostituzione nella semifinale contro il Real Madrid del 2015. Stesso identico concetto, allora nel mirino finì esclusivamente l'allenatore. Che probabilmente si trascina un problema di personalità, quindi mentalità, della sua squadra.

Anche se ieri Allegri per spiegare l'eliminazione ha detto: «Martedì abbiamo fatto un partita migliore di Amsterdam, ma le palle da polli che abbiamo perso hanno permesso all'Ajax di fare una partita straordinaria». Anche se quei blackout dopo gli intervalli hanno caratterizzato la gestione del tecnico di Livorno: dalla finale di Cardiff al Wanda Metropolitano quest'anno, fino al ko con gli ajacidi. E adesso la critica arriva da Cristiano Ronaldo, l'impressione è che il suo pensiero conterà sul futuro, tanto che in Portogallo scrivono di un imminente incontro con Andrea Agnelli per dare idee sull'assalto della Champions. Anche se c'è chi ipotizza un suo addio già in questa stagione, ma chi lo conosce bene sostiene il contrario. Intanto Agnelli ha confermato il tecnico subito dopo l'Ajax, subito dopo Max ha detto di voler restare. Pensare a un gioco delle parti è irrispettoso, mentre vengono smentite con forza le voci di una telefonata di Agnelli a Guardiola dopo l'eliminazione del City con il Tottenham. Ieri Allegri sul futuro ha rimandato «a dopo lo scudetto». Già, perché oggi contro la Fiorentina potrebbe arrivare l'ottavo di fila. Non ci sarà Mario Mandzukic, la sua stagione potrebbe essere finita, la rivelazione di Allegri. Ma è un giallo l'infortunio del croato, visto che contro l'Ajax era rimasto a guardare per un'infiammazione al tendine rotuleo. Lo stesso accusato dall'Icardi ammutinato. E anche Mandzukic non starebbe così male: l'esclusione-forfait in Champions avrebbe lasciato strascichi negativi e un infortunio diplomatico.

Un mistero che guasta ulteriormente l'aria scudetto. Oggi CR7 riceverà l'mvp bianconero per il mese di marzo. Ma non è venuto alla Juventus per questo. E forse nemmeno per l'ottavo titolo di fila. Quello che nessuno ha voglia di festeggiare oggi.

Uno scudetto a Pasqua, ma l'uovo tricolore da rompere ha il retrogusto amaro della Champions.

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