Cronaca locale

A fuoco la saracinesca della sede della Lega di Casoria

Il vile atto intimidatorio si è verificato al termine della giornata in cui tutti gli italiani hanno commemorato la Liberazione

A fuoco la saracinesca della sede della Lega di Casoria

L’attentato è stato effettuato la notte scorsa. Alcuni ignoti hanno dato fuoco alla saracinesca della sede politica della Lega a Casoria, in provincia di Napoli. Il vile atto intimidatorio si è verificato al termine della giornata in cui tutti gli italiani hanno commemorato la Liberazione.

Il partito di Matteo Salvini parteciperà alle prossime elezioni comunali cittadine del 26 maggio nella coalizione di centrodestra e sosterrà il candidato sindaco Angela Russo. Quest’ultima ha commentato l’episodio sui social network, condannando il gesto violento. “Stanotte qualcuno ha dato fuoco alla sede della Lega di Casoria. Sono incredula e dispiaciuta. Se questo è un tentativo di fermarci, sappiate che avete ottenuto l'effetto opposto.

Confido, come sempre, nel lavoro prezioso delle forze di polizia. Sono certa che tutte le forze politiche in campo prenderanno le distanze da un gesto tanto grave quanto codardo e che questa sarà una campagna elettorale sui temi e sui problemi da risolvere. Noi andiamo avanti in questa direzione”.

Duro anche l’intervento su Facebook del responsabile della Lega di Casoria Gennaro Crispino: “Di giorno festeggiano la libertà e di notte la osteggiano. Questo è il doppio volto dei nostri nemici. Vili, codardi, antidemocratici, che si sottraggono al confronto preferendo lo scontro. Non ci fate paura ma non cadremo nella vostra trappola. Non ci abbasseremo al vostro livello. Non arretreremo di un centimetro e ci batteremo ancora più con energia per ridare dignità, sicurezza e vivibilità ai cittadini di Casoria”.

Sulla vicenda indagano le forze dell’ordine. Ad inizio aprile anche a Salerno è stato compiuto un attentato nei confronti della sezione della Lega, con

html" data-ga4-click-event-target="internal">una bomba esplosa all’esterno del locale e le indagini degli inquirenti hanno individuato come colpevole del gesto vigliacco due extracomunitari marocchini, inchiodati dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

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