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Dopo 26 anni di carcere, torna libero il falso medico che sterminò la famiglia

Jean-Claude Romand uccise la moglie, i figli e i genitori, per evitare che le sue bugie venissero a galla. Condannato all'ergastolo nel 1995, ora ha ottenuto la libertà condizionale

Dopo 26 anni di carcere, torna libero il falso medico che sterminò la famiglia

Ispirò il romanzo di Emmanuel Carrere, L'avversario, da cui Nicole Garcia estrapolò un film nel 2002. Ora Jean-Claude Romand, falso medico che sterminò l'intera famiglia, ha ottenuto la libertà condizionale e, prima dell'estate, uscirà dal carcere, dopo aver scontato 26 anni di detenzione.

La decisone, presa dalla Corte d'appello di Bourges, verrà resa effettiva prima del 28 giugno, anche se per altri due anni Romand dovrà portare il braccialetto elettronico e non potrà recarsi nelle regioni dell'Ile de France, né in Bourgogne-Franche-Comté e Auvergne-Rhône-Alpes.

Era il gennaio del 1993, quando Romand sterminò tutta la sua famiglia: la mogle, i due figli di 5 e 7 anni e i genitori, per evitare che le sue bugie venissero scoperte. L'uomo, infatti, dopo aver arrancato alle scuole superiori, si era iscritto alla facoltà di medicina, ma non era mai riuscito a superare gli esami del secondo anno: finse di laurearsi e raccontò di aver ottenuto un lavoro come medico e ricercatore presso l'Organizzazione mondiale della sanità. Per 6 anni riuscì a nascondere le sue bugie, recandosi ogni giorni nell'ufficio informazioni dell'Oms e vivendo grazie a prestiti, con la promessa di investire il denaro in Svizzera. Solamente dall'amante riuscì a farsi prestare l'equivalente di 150mila euro. Ma quando i creditori iniziarono a chiedere indietro i soldi, Romand capì che la situazione stava precipitando e, per evitare di essere scoperto, pianificò gli omicidi.

La notte del 9 gennaio del 1993, Romand colpì la moglie con un mattarello, mentre lei dormiva, uccidendola e la sera dopo freddò i figlioletti con un colpo di pistola, comprata per l'occasione, con tanto di silenziatore. Il mattino dopò si recò dai genitori e, dopo pranzo, li uccise, insieme al cane, con la stessa arma. Tentò di strangolare anche l'amante, che lo aveva lasciato dopo aver scoperto le sue bugie, ma la donna riuscì a difendersi. Una volta sterminata la famiglia, l'allora 38enne tornò a casa, ingerì dei sonniferi e diede fuoco all'abitazione, ma i pompieri lo trovarono vivo. Per l'accusa, però, anche quel tentativo di suicidio fu una bugia: aveva ingerito sonniferi scaduti, quando in casa ne aveva a disposizione di più potenti.

Romand venne condannato all'ergastolo nel 1995. Dal 2015, trascorso il periodo di sicurezza dei 22 anni, avrebbe potuto essere liberato.

Ma lo scorso 8 febbraio, la Corte di Châteauroux aveva respinto la sua richiesta di libertà condizionale, che ora, invece, è stata approvata e dovrebbe essere applicata prima del 28 giugno.

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