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Cremona, cartello davanti all'Anpi: "Sede delle zecche"

Nella notte, ignoti hanno posizionato davanti all'ingresso della sede Anpi di Cremona un cartello con la scritta "Sede delle zecche". Presidente partigiani della città: "Gesto vile. Ciascuno esprima la sua opinione, ma a viso aperto"

Cremona, cartello davanti all'Anpi: "Sede delle zecche"

"Sede delle zecche". Questa la scritta apparsa nella notte all'ingresso della sede Anpi di via del Foppone, a Cremona. Il manifesto offensivo è stato scoperto in mattinata. La polizia l'ha subito rimosso. "È la terza volta che accade negli ultimi 15 giorni. La prima è stato esposto uno striscione con scritto 'partigiani assassini', che è stato fotografato e poi subito riarrotolato, poi ieri di nuovo è comparsa la scritta 'partigiani Anpi assassini' fino al cartello di questa notte. Spesso le scritte vengono fotografate per essere comunicate e diffuse sui social. Sono gesti vili: ognuno esprima la propria opinione, ma lo faccia a viso aperto", ha detto ad Adnkronos Giancarlo Corada, presidente di Anpi Cremona. La Digos ha avviato un'indagine.

La commemorazione per le vittime di Salò

Sempre a Cremona, come riporta Cremonaoggi.it, si è svolta presso il cimitero comunale la commemorazione per Benito Mussolini e per il gerarca fascista Roberto Farinacci. A organizzarla, come ogni anno, i rappresentati del comitato onoranze cremonesi della Repubblica Sociale Italiana. La cerimonia era stata vietata dal sindaco Pd Gianluca Galimberti, ma come promesso in occasione del veto posto dal primo cittadino della città lombarda il comitato si è radunato lo stesso. "È senza dubbio un abuso di potere del sindaco, che non può vietarci la commemorazione. Può vietare commemorazioni private e pubbliche solo per motivi di ordine pubblico che qui non ci sono. Ci saremo con le nostre bandiere", aveva riferito il portavoce del comitato, Gian Alberto D'Angelo.

Una quarantina i presenti alla cerimonia in ricordo delle vittime di Salò. Il corteo si è snodato fino alla tomba dei caduti della Rsi. Don Floriano Abrahamowicz, che ha celebrato la messa, ha allestito per l'occasione un altare all'aperto e officiato la funzione in latino. "Commemorare i caduti della Rsi è una grande consolazione, ed è legittimo pregare e onorare questi italiani. Preghiamo per le loro anime e anche per noi".

Al termine della cerimonia il sacerdote ha impartito la benedizione ed è stato intonato il "Regina coeli", quindi il saluto a tutti i camerati sulle note dell'inno "Battaglioni Mussolini" e l'omaggio alla tomba del gerarca Farinacci.

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