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Mertens, 81 in A come Maradona E Ounas sventa una rapina

Angelo Rossi

Il bello e il brutto dopo il fischio finale. Il Napoli passa a Frosinone con Mertens e Younes, «blinda» il secondo posto, punta agli ottanta punti e accenna a qualche progetto futuro. Non basta per placare l'insoddisfazione dei suoi tifosi: nel giorno delle sue 300 presenze in azzurro, Callejon si vede restituita la maglia che aveva lanciato in curva. Niente saluti, resta forte l'amarezza per l'eliminazione dall'Europa e per i risultati altalenanti dell'ultimo mese, manifestata già durante la notte con mega striscioni apparsi in due punti visibilissimi della città: Carletto il solito pretesto per una società senza alcun progetto.

Non vincere a Frosinone (la squadra di Baroni è ormai in B, manca solo la matematica che arriverà stasera in caso di successo dell'Udinese) sarebbe stato troppo per questo Napoli, come al solito impreciso sotto rete: tre pali in novanta minuti, in assoluto è la squadra ad aver colpito più legni nei maggiori campionati europei (24). Ma anche quella ad aver segnato di più in Italia da fuori area: gara sbloccata da una punizione di Mertens, leader di giornata, per il belga rete numero 81 in torneo e raggiunto un certo Maradona nei gol segnati in serie A. È lui che affronta i tifosi della curva: perché? chiede loro, sorpreso da una contestazione che poco lo tocca. È sempre tra i migliori, tanto che viene confermato pure da Ancelotti: «Dries resterà con noi l'anno prossimo».

L'altro gol porta la firma di Younes ed è un gran bel gol: in pratica vanno a segno le due alternative di Insigne, eroe caduto in disgrazia da un pezzo. Match comandato in lungo e in largo, laziali mai pericolosi e virtualmente retrocessi: la rabbia dei fans ciociari viene sfogata su Ounas.

All'attaccante del Napoli provano a scippare il borsone, il franco-algerino resiste ma ci rimette una caduta e un ginocchio sbucciato.

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