Economia

Evitata la recessione. Pil in crescita dello 0,2%

Il prodotto interno lordo torna a crescere dopo due semestri con il segno negativo. Per l'Istat nell'ultimo anno si è registrato un sostanziale ristagno del Pil

Evitata la recessione. Pil in crescita dello 0,2%

L'Istat segnala il Pil in crescita. L'istituto di statistica rileva un aumento del prodotto interno lorodo dello 0,2 per cento nel primo trimenstre del 2019. La crescita invece su base annua è stimata nello 0,1 per cento. Di fatto dopo due trimestri con il segno meno, il pil del nostro Paese ha fatto registrare un rialzo congiunturale. Il dato a quanto pare va oltre le attese degli analisti. Con questo risultato la nostra economia non è tecnicamente in recessione, ma la crescita resta comunque bassa. Nel quarto trimestre del 2018 era stato registrato un calo dello 0,2 per cento, mentre nel terzo trimestre una perdita dello 0,1 per cento.

Subito dopo le stime Istat è arrivato il commento del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio che rivendica i risultati del dl Dignità: "Oggi l'Istat certifica che il lavoro fatto con il decreto Dignità rappresenta il punto di avvio di un nuovo mercato del lavoro. Abbiamo avuto ragione a puntare sulla stabilità del lavoro, questo ha fatto ripartire l'occupazione. Le aziende non possono perdere il bagaglio di conoscenze e esperienze dei propri lavoratori e stabilizzano chi merita".

L'Istat ha poi spiegato nel suo report i nuovi dati sul prodotto interno lordo: "All’inizio del 2019 l’economia italiana ha segnato un moderato recupero che ha interrotto la debole discesa dell’attività registrata nei due trimestri precedenti". L'istituto di statistica poi analizza anche i dati (negativi) degli ultimi due trimestri del 2018: "Nel complesso, l’ultimo anno - spiega l’istituto di statistica - si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno del Pil, il cui livello risulta essere nel primo trimestre del 2019 pressochè invariato rispetto a quello di inizio del 2018.

Questa stima preliminare ha, come di consueto, natura provvisoria e si basa su una valutazione dal lato dell’offerta che indica un netto recupero dell’attività industriale e contributi positivi sia del settore agricolo, sia dell’insieme del terziario".

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