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La "buona scuola" gialloverde. Abolite le note agli studenti

È già caos sulla riforma, dall'educazione civica senza fondi al nodo delle sanzioni disciplinari

La "buona scuola" gialloverde. Abolite le note agli studenti

Educazione civica a scuola. Sì ma senza un euro di stanziamento per sostenerla e con un giallo sull'abolizione delle sanzioni disciplinari (note, sospensioni ed espulsioni) nella scuola primaria. L'Aula di Montecitorio ha dato il via libera all'unanimità alla proposta di legge che riporta tra le discipline curriculari, ovvero le materie obbligatorie, l'Educazione civica. Il vicepremier Matteo Salvini si affretta a festeggiare per «l'approvazione del ritorno dell'educazione civica in classe. Vita concreta contro inutili polemiche», specificando pure che «il prossimo passo sarà, fra due settimane, il sì alla legge per le telecamere obbligatorie in asili e case di riposo». Ma sul testo, che ora passa al vaglio del Senato, pesano diverse incognite.

A suscitare subito forti polemiche e critiche da parte dei docenti l'approvazione di un emendamento che cancella le sanzioni disciplinari previste per la primaria che facevano ancora riferimento ad un Regio Decreto del 1928. Il ministero subito dopo il via libera ha confermato che nella legge c'è l'abrogazione del Regio Decreto ma che le sanzioni in realtà restano perché si deve fare riferimento a normative successive previste già per le medie e le superiori come il Testo Unico del '94. In questo provvedimento però le sanzioni per le elementari vengono rimandate ad un generico regolamento.

Dal ministero riconoscono che il testo approvato ieri non specifica chiaramente che le sanzioni restano. I dirigenti scolastici però potranno comunque fare riferimento al loro Regolamento di Istituto nel quale grazie all'autonomia ogni scuola può prevedere specifici interventi in caso di comportamenti problematici o addirittura aggressivi e violenti da parte degli alunni. Potrebbe però esser una buona idea chiarire questo punto durante il passaggio al Senato. Anche il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, twitta soddisfatto «Legalità, rispetto e regole della convivenza si imparano a partire dai banchi di scuola». Ma la grande delusione da parte del mondo della scuola riguarda un altro aspetto della legge che se da un lato introduce l'insegnamento dell'Educazione Civica con 33 ore annuali a partire dalla primaria con voto in pagella, dall'altro non incrementa il monte ore globale. A scapito di quale materia quindi verranno introdotte 33 ore in più? Ovvero un'ora a settimana? Ciascun istituto deciderà che cosa sacrificare?

Non solo. L'insegnamento verrà affidato a docenti della classe oppure a docenti abilitati nell'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ma soltanto se disponibili. Si prevede pure l'individuazione di un coordinatore ma nessun compenso è previsto per il lavoro in più degli insegnanti né per una formazione specifica per l'insegnamento che abbraccerà anche l'educazione alla cittadinanza digitale, i temi ambientali, il volontariato.

E comunque tutta l'attuazione della legge deve essere a costo zero per lo Stato.

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