Economia

Per Alitalia altri 45 giorni. Ecco i super consulenti "assunti" dai commissari

Proroga al 15 giugno. In 2 anni spesi 5 milioni di parcelle a Rothschild, Price, EY, Gianni, Erede

Per Alitalia altri 45 giorni. Ecco i super consulenti "assunti" dai commissari

Benché si fosse già ai supplementari, si allungano ancora i tempi per il salvataggio di Alitalia: ieri Luigi Di Maio ha infatti prorogato al 15 giugno il termine per le offerte. Il problema è trovare un altro cavaliere bianco, dopo le Fs, disposto a rilevare il gruppo dalle mani dei commissari. Intanto in questi due anni di incarico, i commissari di Alitalia hanno attivato un flusso milionario di consulenze esterne, delle quali il Giornale è in grado di riferire grazie alla consultazione di documenti riservati. Evitiamo un possibile equivoco: la parola «consulenza» non ha nulla di opaco ma si tratta di una modalità operativa legittimamente scelta. Quando le competenze specifiche in azienda non ci sono, è giusto ricorrere all'esterno. In una gestione straordinaria, poi, i commissari nominati dal ministero non sono tenuti a essere tecnici della materia né, trattandosi di incarico temporaneo, devono diventarlo.

L'elenco dei consulenti Alitalia comprende una quindicina di soggetti di primo piano, che a vario titolo, nei due anni dell'amministrazione straordinaria, hanno incassato non meno di 5 milioni, più Iva naturalmente. Il calcolo è approssimativo perché alcune parcelle sono saldate a pratica, altre ogni mese, altre sono pattuite con la clausola del «success fee» ovvero in proporzione al risultato ottenuto nelle varie ipotesi di vendita. È il caso di Rothschild che oltre a 20mila euro mensili per consulenza finanziaria alla vendita potrà incassare da un minimo di 1,8 milioni e fino a un massimo di 2,4, secondo tre diverse ipotesi di vendita.

Se questo è il conto, almeno sulla carta, più oneroso, altre società registrano incassi importanti. Boston Consulting Group, per «consulenza strategica» ha ricevuto in due tranches 716mila euro. Per consulenza economico finanziaria, il gruppo Banca Leonardo è stato pagato 475mila euro. Ci sono poi le voci di consulenza amministrativa, contabile, finanziaria e aziendale: dai 348mila euro di Ernst& Young, ai 49mila di Intralinks, ai 167mila di Price Water House, a Zucchetti (300mila, piattaforma Fallco), ai 260mila allo studio Massari.

Per consulenze legali Alitalia paga invece, su base mensile, 10mila euro allo studio Annoni (al quale poi sono riconosciuti 150mila euro in base a risultato), 8mila allo studio Bonelli Erede e 30mila allo studio Gianni Origoni (più 500mila di «success fee»). Lo studio Lombardi Segni riceve 5mila euro per pratica, lo studio Zoppini 15mila mensili più 150mila su risultato; più economico il sudamericano Bufete Ocampo Salcedo, 20mila euro, ingaggiato per alcuni interessi di Alitalia nell'area. A «costo variabile» lo studio Severino. Ma il più pagato è lo studio Sullivan & Cromwell di New York (finora 1,5 milioni in due fasi) per la consulenza nel «contenzioso Sabre» (per la terza fase il costo è da determinare). Sabre è uno dei più grandi sistemi mondiali di prenotazioni al quale Etihad aveva voluto far aderire Alitalia, smantellando competenze interne. Ai commissari il contratto è apparso non conveniente. Il prezzo delle cause legali andrebbe incrociato con i risultati economici ottenuti, ma questo è un dato non disponibile.

Ma il vero quesito sulle consulenze Alitalia (eccetto quelle legali) è semplice: servivano davvero? Una serie di servizi amministrativi e contabili è fisiologico siano acquistati all'esterno: ma la compagnia ha perso così tante professionalità da dover far ricorso così tanto a terzi? La consulenza che attira di più l'attenzione è quella «strategica» con Boston Consulting.

La consulenza strategica è tipica dei piani industriali a medio termine, e qui non se ne vedono i presupposti, perché i commissari devono risanare e vendere in tempi più brevi possibile, non ristrutturare e rilanciare: questo lo farà l'acquirente.

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