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Il finale dell'Inter è con il braccino

Quarto pari nelle ultime 5 gare. E adesso può essere risucchiata nella mischia Champions

Il finale dell'Inter è con il braccino

Spalletti alla vigilia non aveva usato mezzi termini definendo quello con l'Udinese uno scontro diretto a tutti gli effetti. Aveva ragione. Vincendo i nerazzurri avrebbero di fatto blindato il terzo posto e tolto pepe alle ultime tre di campionato. Ma a Udine la chiamata alle armi di Spalletti non ha funzionato. Soltanto uno 0 a 0 che va molto meglio ai friulani per la lotta salvezza che all'Inter. È il terzo pareggio di fila per l'Inter, il quarto nelle ultime cinque partite. E così, di punticino in punticino la caccia a un posto Champions continua. Ma se fino a poche settimane il traguardo sembrava quasi una certezza, adesso i nerazzurri devono anche guardarsi alle spalle perché di scontato non c'è nulla. L'Inter è padrona del proprio destino ma se alla prossima c'è il Chievo retrocesso a San Siro, a far venire i brividi c'è la successiva trasferta di Napoli. Con Atalanta, Roma, Lazio, Torino e Milan che restano in agguato.

Dopo una settimana passata a postare foto hot sui social, Icardi viene lasciato in panchina. Spalletti gli preferisce Lautaro Martinez, al di là delle fresi di circostanza della vigilia: «Quando viene ad Appiano viene vestito da Inter, questo conta», e ieri al Friuli si è agghindato per la panchina giocando solo l'ultima mezz'ora.

L'avvio nerazzurro è buono ma a fronte di un fraseggio articolato e di un possesso palla in apparenza tranquillo, di contro c'è una manifesta sterilità. Tanti passaggi, numerosi fraseggi ma spesso troppo lenti. Le uniche occasioni degne di nota arrivano su un cross di Perisic, su cui è bravo D'Ambrosio a fare da sponda per Martinez che arriva in ritardo di un soffio, e su un conclusione da lontano di un Nainggolan che finalmente sembra tornato quello che ci si ricordava. Ovvero il giocatore su cui Spalletti ha scommesso per il salto di qualità. L'Udinese invece fa la sua partita onestissima, stando chiusa dietro e cercando di ripartire con il velocissimo De Paul, che al minuto 38 serve un bel pallone per Pussetto che spaventa Handanovic.

La ripresa vede cambiare di poco lo spartito della gara. Lautaro, quasi inesistente nel primo tempo, si fa vedere in avvio con un tiro da fuori ma l'Inter sembra non riuscire a cambiare marcia. Allora Spalletti cambia completamente il reparto offensivo. Icardi dentro per Borja Valero quando manca mezz'ora, e subito Nainggolan va vicino al vantaggio. Poi fuori anche Politano e Lautaro per Candreva e Keita e nerazzurri in campo con un 4-4-2 molto offensivo in cui Keita fa da spalla a Icardi. Tudor, a cui lo 0 a 0 va benissimo, cerca invece di dare più fisicità con Okaka per lo spento Pussetto. Al 42' Keita arriva come può su un crosso di D'Ambrosio ma Musso è strepitoso nel riflesso e salva l'Udinese.

Delude l'Inter che va avanti a piccoli passi. L'ad Marotta è categorico: «Con Spalletti c'è un ottimo rapporto. Il futuro è certamente con lui e con lui dobbiamo programmare». Ma lui deve per forza conquistare la Champions.

Altrimenti cambierà tutto, ma proprio tutto.

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