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L'Onu lancia l'allarme: "Un ottavo delle specie mondiali si estinguerà"

Secondo il rapporto dell'Onu, la mano umana ha già causato la scomparsa di 680 specie: "I leader politici mondiali devono agire"

L'Onu lancia l'allarme: "Un ottavo delle specie mondiali si estinguerà"

"In tempi relativamente brevi un milione di animali e vegetali scompariranno dalla Terra e dagli Oceani". Si stima che un ottavo delle specie che popolano il pianetà si estinguerà. A lanciare l'allarme è l'organismo Onu sulla biodiversità (Ipbes), riunitosi a Parigi la scorsa settimana. Al meeting avevano partecipato i rappresentanti di 130 Paesi, che hanno chiesto ai leader di tutto il mondo di fare qualcosa per fermare lo sfruttamento degli ecosistemi, per evitare che alcune specie scompaiano.

"La salute degli ecosistemi di cui dipendiamo, così come di tutte le altre specie, si sta deteriorando più velocemente che mai", ha denunciato il Robert Watson, presidente dell'Ipbes, che insieme agli altri rappresentanti ha redatto una sintesi sulla situazione della biodiversità. Secondo il rapporto, in Europa, le specie più colpite sono l'allodola, la piccola farfalla blu e gli insetti, prime fra tutti le api. A rischio anche scoiattoli rossi, ricci e pipistrelli. I dati analizzati dai ricercatori dimostrerebbero che la Terra stia iniziando la "sesta estinzione di massa della sua storia, ma la prima attribuita all'uomo e alle sue attività", secondo quanto riferisce l'Agi. Negli ultimi secoli, infatti, l'uomo ha già causato la scomparsa di 680 specie: "Stiamo erodendo i pilastri stessi delle nostre economie, i nostri mezzi di sostentamento, la sicurezza alimentare, la salute e la qualità di vita del mondo intero", ha avvertito Watson. Ma, "non è troppo tardi per agire. Solo se cominciamo da subito e a tutti i livelli, da quello locale a quello mondiale".

Per cercare di limitare il disastro ecologico, servirebbero interventi immediati da parte dei leader mondiali, per regolare lo sfruttamento delle risorse naturali e limitare l'uso di pesticidi, causa della morte della maggior parte degli insetti. Secondo il rapporto dell'Onu, l'uomo ha già "alterato gravemente tre quarti delle superfici terrestri, il 40 per cento degli ecosistemi marini e la metà di quelli di acqua dolce". Inoltre, la mano dell'uomo è anche una delle cause del riscaldamento globale, che ha portato a drastici cambiamenti climatici: questi, incidono sulla scomparsa di alcune specie.

Nonostante nessuno parli della "crisi silenziosa" che sta colpendo la biodiversità, questa avrà un effetto diretto su ognuno di noi: cibo, energia, acqua potabile, sono a rischio, se non verranno date delle regole per limitare i danni.

E l'Onu l'ancia un appello: "Siamo ancora in tempo per proteggere quanto rimane e cominciare a ripristinare la natura, ma per questo dobbiamo cambiare radicalmente stile di vita".

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