Cronaca locale

Roghi tossici, nella Capitale è record di interventi dei vigili del fuoco

Continua l'emergenza roghi nei campi nomadi della Capitale. I numeri choc nella relazione dei vigili del fuoco: "Oltre 600 incendi nel 2018"

Roghi tossici, nella Capitale è record di interventi dei vigili del fuoco

Quella dei roghi tossici nella Capitale continua a configurarsi come una vera e propria emergenza. A confermarlo c'è anche una relazione dei vigili del fuoco che arriva a poche settimane dall’ennesimo incendio, quello della discarica abusiva andata in fumo lo scorso 25 aprile su via Collatina Vecchia, a poche centinaia di metri dal campo rom di via Salviati.

Secondo i dati contenuti nel report e pubblicati dal Messaggero, nel 2018 i roghi tossici divampati negli insediamenti della Capitale sarebbero stati oltre 600. Una media di quasi due incendi al giorno, con 298 interventi che si sono resi necessari soltanto nel primo semestre di quest’anno. E i numeri sarebbero in vertiginoso aumento rispetto agli anni precedenti. La colpa, secondo i vigili del fuoco, sarebbe delle condizioni in cui versano le baraccopoli romane. Ma non finisce qui. Alle cataste di immondizia date alle fiamme nei campi rom per estrarre metalli “preziosi” o smaltire illegalmente i rifiuti, si devono aggiungere anche gli incendi che si sviluppano non di rado nelle discariche abusive.

Gli interventi dei pompieri ormai si susseguono “con una frequenza inarrestabile”, denuncia una fonte del Messaggero. Dal Campidoglio però rassicurano e, in controtendenza con la fotografia scattata dalla relazione dei vigili del fuoco, parlano di una “consistente e generalizzata riduzione dei roghi tossici” grazie al Piano per il superamento dei campi nomadi messo a punto dall’amministrazione pentastellata. Un piano che per ora va avanti a singhiozzo. Ma che, promettono da Palazzo Senatorio, oltre alla chiusura dei campi de la Barbuta e della Monachina, prevista per il 2020, porterà anche all’inclusione dei nomadi che vivono nei villaggi di Castel Romano, via Salviati e di via Lombroso.

Il sistema è sempre lo stesso: quello della “implementazione di misure sistematiche volte al raggiungimento di una progressiva inclusione sociale, economica ed abitativa” che nei mesi scorsi, pur con qualche difficoltà, ha portato allo smantellamento del Camping River.

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