Cronache

Venduta per la droga e stuprata. Presi due marocchini a Vicenza

È successo a Trissino, provincia di Vicenza. L'amica ha organizzato la trappola e ha invitato la 15enne a casa sua. I due, poi, l'hanno stuprata brutalmente a turno, per due sere di fila

Venduta per la droga e stuprata. Presi due marocchini a Vicenza

Ingannata, tradita e venduta a due marocchini. E tutto questo per cosa? Per avere in cambio della droga: hashish e cocaina. È questo quanto accaduto a una 15enne di Trissino, in provincia di Vicenza. La sua amica, quella che riteneva essere per lei come una sorella maggiore, sarebbe alla base di questo scambio disumano. Lei è Elisa Faggion, 31enne. I suoi sodali, invece, sono due marocchini: Zahir Es Sadouki, marocchino 28enne di San Bonifacio, Verona e Nadir El Fettach, fisioterapista 27enne di Arzignano. Tutti e tre sono finiti ora agli arresti domiciliari. A far scattare il provvedimento, venerdì scorso, è stato il gip del Tribunale di Vicenza, Massimo Gerace, che ha definito i fatti di estrema gravità.

Gli abusi sarebbero avvenuti a fine ottobre 2018, all'interno dell'abitazione della donna arrestata. Come riporta il Corriere del Veneto, Faggion ha organizzato la trappola per poi dare in pasto ai due immigrati l'amica 15enne. I due hanno portato la droga e l'hanno consumata insieme. Hanno costretto anche la minorenne ad assumerla, spingendole la testa sulla sostanza. "Strumentalizzata, ingannata, mercificata", queste le parole del gip per descrivere l'accaduto. Come da lui dichiarato, infatti, "ci fu una trattativa sulla sua pelle". Per poi ripagare i marocchini, infatti, la 31enne gli ha venduto la giovane. I due, poi, l'hanno stuprata brutalmente a turno, per due sere di fila. La sua "amica" l'ha accompagnata in camera, lasciandola con il marocchino. Ha chiuso la porta a chiave e ha assistito al primo stupro con l'altro complice. L'hanno sentita urlare, piangere, soffrire. E hanno lasciato fare. Stessa scena si sarebbe ripetuta la sera dopo.

Gli arresti sono scattati stamani tra Trissino, Arzignano e San Bonifacio grazie alla collaborazione tra la Sezione di polizia giudiziaria presso la procura della Repubblica del Tribunale di Vicenza e il Nucleo investigativo del comando provinciale. La giovane, per paura e vergogna, non avrebbe raccontato subito quanto subito in famiglia.

Dopo la denuncia sono scattate le indagini che hanno portato all'arresto dei tre.

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