Economia

Ferrari fa il pieno con la "Baby Gt"

Utili a 180 milioni (+22%). Camilleri: «Bene le vendite, ma prudenza sull'anno»

Ferrari fa il pieno  con la "Baby Gt"

Grazie Portofino. La Gt della Ferrari, battezzata dallo scomparso presidente Sergio Marchionne nella celebre piazzetta della località ligure, di cui porta il nome, nel settembre 2017, dà un boost al primo trimestre del Cavallino rampante. È l'entry level del marchio, costa circa 200mila euro e il suo compito è quello di portare nuovi clienti a Maranello. L'ad Louis Carey Camilleri, nel presentare i conti, ha parlato «di successo delle vendite» per l'erede di Ferrari California.

Tra gennaio e marzo, il Cavallino ha consegnato 2.610 supercar (+22,7%). Scatto dei modelli con motore V8 (+30,6%), tra cui Portofino, mentre i V12 sono cresciuti del 4,1%. Positive tutte le regioni mondiali: Emea +9,6%; Americhe +26,5%; Apac +29,3%; Cina continentale, Taiwan e Hong Kong +79,2%. L'impennata cinese è dovuta alla scelta di accelerare le consegne nel Paese prima dell'entrata in vigore anticipata delle nuove leggi sulle emissioni. Nel periodo, i ricavi sono stati pari a 940 milioni (13,1%), il margine operativo lordo a 311 milioni (+14,1%) e l'utile netto a 180 milioni (+22%). La Borsa ha apprezzato: +3,9% e azioni a quota 123 euro.

Il cfo Antonio Picca Piccon ha fatto sapere che gli effetti positivi del «Patent Box», l'agevolazione fiscale per redditi derivanti dall'uso di beni immateriali, sui conti di Ferrari si esauriranno con l'anno prossimo.

L'ad Camilleri ha parlato di futuro e, sugli obiettivi al 2022, si è detto fiducioso di raggiungerli, anche grazie a Purosangue, l'atteso «Fuv» che fa parte del nuovo mix di prodotti. Prudenza, invece, sul 2019: «Un trimestre non fa l'intero anno - ha commentato Camilleri - ed è presto per dare indicazioni, in quanto restano incognite sul fronte macro, tra cui i livelli dei cambi e la questione Brexit».

Confidando in una svolta per il team di F1 («possiamo ancora vincere il Campionato»), l'ad ha confermato lo stop della fornitura di motori alla «cugina» Maserati. Il contratto non sarà rinnovato: «Dalla mia prospettiva - ha spiegato il manager - è positivo per i margini».

Fari puntati sulla Cina: «Sono certo - ha aggiunto Camilleri - che con il tempo saremo nella migliore posizione per agganciare le opportunità offerte da quel mercato. Ferrari, infatti, punta in particolare sui modelli ibridi e su Purosangue». A proposito di ibrido, il 29 maggio, il Cavallino svelerà la sua seconda supercar con il doppio motore (termico ed elettrico).

Cinque le novità del 2019: dopo la F8 Tributo, già lanciata, e la V8 ibrida, ci saranno due supercar a settembre e «una sorpresa» per la fine dell'anno.

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