Cronache

Quindicenne drogata e violentata: l'amica la vende per un tiro di coca

Costretta dall'amica a sniffare e a fare sesso con due marocchini

Quindicenne drogata e violentata: l'amica la vende per un tiro di coca

Venduta per un «attimo» di droga. La testa sul tavolo, presa per i capelli, costretta a sniffare e poi violentata, a più riprese. È il racconto della ragazzina di quindici anni, del Basso Vicentino, stuprata nella villa dell'amica di quindici anni più grande di lei.

La ragazzina aveva conosciuto quest'amica di 31 anni, Elisa Faggion, in una clinica; le due avevano iniziato a frequentarsi, andavano insieme nei centri commerciali, a fare shopping, fino a che un giorno l'amica trentunenne ha invitato la ragazzina a trascorrere il fine settimana nella villa di famiglia a Trissino, sempre nel vicentino. E il programma del 26 ottobre scorso prevedeva prima una tappa al «Black Rose» e poi la cena. Quella sera però si sono presentati anche due marocchini: Nadir El Fettach, 27 anni, fisioterapista di Arzignano (Vicenza) e il suo amico Zahir Es Sadouki, 28 anni di San Bonifacio (Verona). Da lì è partito l'incubo. Come in un film. Stando ai racconti mossi dall'accusa, la giovane di quindici anni sarebbe stata portata in camera e fatta stendere sul letto. Poi la violenza da parte del marocchino. Lei avrebbe cercato di divincolarsi, ma invano. Le violenze sarebbero proseguite anche il giorno dopo, prigioniera in questa villa. Lì, gli aguzzini avrebbero portato cocaina e costretto la ragazzina a sniffare. E poi ancora lo stupro. Stavolta alla violenza avrebbe partecipato anche l'amica. Quando i genitori, dopo il week end sono andati a riprendersela, la quindicenne non ha avuto il coraggio di confidarsi subito, ma la sera dopo è sbottata. Il padre della ragazzina, in un messaggio inviato alla donna di 31 anni ha scritto: «hai venduto mia figlia ai marocchini per la droga». E così i tre, ora, sono accusati di violenza sessuale di gruppo. Nei confronti dei tre sono state emesse tre ordinanze di custodia cautelare per aver abusato della minore nonostante lo stato di inferiorità psichica dovuto all'uso di sostanze stupefacenti.

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, i tre si sarebbero anche accordati per fornire un'unica versione dei fatti: ossia che la minore, che ora ha già compiuto sedici anni, fosse consenziente. Ma ora per il giudice Massimo Gerace che venerdì scorso ha fatto scattare gli arresti domiciliari per gli aguzzini, i fatti avvenuti a ottobre scorso a casa della donna, sono di «estrema gravità». L'amica quindicenne, offerta sessualmente, in cambio della droga. Come riporta il Corriere del Veneto, nell'ordinanza il gip parla di un'adolescente «strumentalizzata», «ingannata», «mercificata» dall'amica più grande che conosceva la sua età.

Anche il padre della ragazzina ha sostenuto che i tre sapessero l'età della figlia e che fosse stata proprio tradita da quell'amica, che mentendo, l'avrebbe venduta.

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