Cronache

Cinisi, "Siete al governo coi fascisti, qui non potete stare". 5 stelle cacciati dal corteo per Peppino Impastato

Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ha chiesto ai deputati di 5 Stelle presenti all'iniziativa di lasciare la commemorazione: "Siete al governo coi fascisti, qui non potete stare"

Cinisi, "Siete al governo coi fascisti, qui non potete stare". 5 stelle cacciati dal corteo per Peppino Impastato

La presenza degli esponenti del Movimento 5 stelle a Cinisi nel giorno delle celebrazioni per il quarantunesimo anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato non è piaciuta a qualcuno. Gli amici più stretti e il fratello dell’attivista di Democrazia proletaria ucciso da Cosa nostra il 9 maggio 1978 hanno allontanato gli esponenti grillini che erano arrivati a Cinisi, in provincia di Palermo, per commemorare Impastato. Ad allontanare la deputata regionale Roberta Schillaci e i parlamentari nazionali Piera Aiello e Mario Michele Giarrusso sarebbe stato prima il presidente del centro di documentazione "Peppino Impastato", Umberto Santino che ha invitato tutti a non fare del corteo una manifestazione politica. In seguito, ad allontanare i deputati è stato lo stesso Giovanni, fratello di Peppino, che secondo alcune testimonianze, avrebbe chiesto di lasciare immediatamente il corteo. "Spiace per Piera Aiello, la cui storia conosciamo tutti, ma loro sono al governo con i fascisti", ha detto Umberto Santino al termine del corteo.

Alla manifestazione ieri avrebbero partecipato diecimila persone, secondo le stime fatto dallo stesso fratello di Peppino. "Siamo diecimila e oggi è una grande festa. Abbiamo il compito - dice Giovanni Impastato - di trasmettere ai giovani, con un linguaggio nuovo, questa storia di lotta e di coraggio". Il corteo come ogni anno è partito dalla sede storica di Radio Aut a Terrasini, e dopo aver attraversato il paese, è arrivato nella casa della famiglia Impastato a Cinisi.

Su Facebook il vicepremier Luigi DI Maio ha voluto ricordare l'opera dell'attivista siciliano che dalla sua radio Aut lanciava invettive contro i boss mafiosi del suo paese. "Ogni volta che esco dall'aereo e mi riaffaccio sulla Sicilia mi sembra di sentirne il profumo. Il cuore mi sorride ogni volta che ci arrivo e anche oggi è così. Il pensiero, però, in un giorno come questo, non può che andare a Cinisi. Lì, 41 anni fa, si compiva una tragedia che mi ha sempre toccato nel profondo. Giuseppe Impastato è un eroe nazionale e come tale voglio ricordarlo. Ma se c'è una cosa che davvero mi fa rabbia della sua morte è proprio quello che l'ha succeduta. Un terrorista, un assassino, per questo avrebbero voluto farlo passare e solo il coraggio di Rocco Chinnici - guarda caso anch'esso in seguito eliminato da Cosa Nostra - ha deviato quell'indagine verso ciò che era: un infame delitto di mafia".

Presente anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Questo è il Paese dei depistaggi. Se ci pensiamo, - ha affermato - a partire da Portella della Ginestra siamo un Paese in cui ci sono stati depistaggi di ogni genere. Quello che sta succedendo in questi giorni in Italia dimostra come il livello di corruzione e di coinvolgimento della malavita organizzata in pezzi interi dell'economia reale sia un tema aperto e non risolto. Quindi la manifestazione di oggi non è solo di ricordo. Per quello che ci riguarda, è una manifestazione di chi si vuole battere davvero per cambiare il Paese.

La lotta alle mafie si vince solo se anche la politica decide di rompere qualsiasi connivenza e di fare fino in fondo la propria parte".

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