Cronaca locale

Impianti sportivi milanesi «Obsoleti e troppo costosi»

Secondo una ricerca della Bocconi sei strutture su 10 sono state costruite prima del '90. L'allarme energia

Antonio Ruzzo

«La sfida per il futuro dell'impiantistica sportiva è quella della rigenerazione degli impianti esistenti e solo pensando alla loro sostenibilità economica e il loro efficientamento energetico si potranno infatti affrontare le sfide dei prossimi anni». Milano è sui blocchi di partenza per organizzare le Olimpiadi invernali 2026 ma, anche se lo start non è ancora stato dato, deve scattare. Deve muoversi perche per quanto riguarda gli impianti è parecchio indietro: pochi e obsoleti. Ed è la fotografia scattata dal primo di una serie di incontri promosso dalla Fondazione Fast e da Uisp (Unione Italiana Sport Per tutti) che ha come finalità analizzare la situazione attuale dell'impiantistica sportiva e di progettarne il futuro. Un convegno, moderato dal presidente di Fast Antonio iannetta, che si è svolto nella sede milanese di Banca Prossima a cui tra gli altri hanno partecipato Marco Fragomeno, responsabile sviluppo consorzio Spin(sport insieme), Alberto Prudenzi del dipartimento di ingegneria industriale dell'Università dell'Aquila, Nicola Graniglia, responsabile tecnico Federesco e Andrea Calaudi esperto in efficienza energetica, attualmente collaboratore con la Esco italiana Enerqos. l dato è che l'attuale panorama impiantistico di Milano e della Lombardia è caratterizzato da una notevole obsolescenza. Una ricerca effettuata dell'Università Bicocca spiega che più del 60 pr cento degli impianti sportivi in Lombardia è stato creato prima del 1990 e solo l'1 per cento è stato pensato per essere munito di pannelli solari, termici o fotovoltaici. Di contro l'Eurostat spiega che tra il 2008 e il 2017 il costo dell'energia nell'UE è aumentato del 20 per centro e la IEA (International Energy Agency) prevede che la domanda di energia a livello mondiale aumenterà del 30% nei prossimi 20 anni. Non solo. Secondo quanto riporta una ricerca dell'Università Politecnica delle Marche, in Europa il mondo dello sport comprende circa 1.

5 milioni di immobili, pari a quasi il 10% del consumo energetico associato al settore delle costruzioni. «Gli impianti sportivi necessitano di un considerevole fabbisogno energetico conclude Iannetta Ottenere un'ottimizzazione dei consumi rappresenta oggi più che mai un'opportunità, ma al tempo stesso una necessità per la gestione di una struttura che sia sostenibile anche economicamente»

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