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Un'altra grana, la "tassa Mose" a Venezia

Toninelli propone che l'opera sia finanziata dai turisti ma la Lega si oppone

Un'altra grana, la "tassa Mose" a Venezia

Roma La coppia giallo-verde che si spartisce le poltrone del governo torna a cinguettare sul federalismo e sull'autonomia regionale. Soltanto 24 ore dopo le minacce più fosche, il Movimento guidato da Luigi Di Maio riapre la porta al federalismo chiesto a gran voce dalla Lega. Ma non deve essere un «mostro giuridico» dicono i grillini e deve comunque tenere conto che un altro punto del programma è fondamentale: la riduzione del divario tra Nord e Sud. Il riavvicinamento lo si evince da un lato dalle dichiarazioni degli esponenti pentastellati in audizione alla Commissione per il federalismo fiscale, dall'altro dalle frecciate agrodolci di Di Maio a Salvini. L'intervento più significativo in Commissione è stato quello della ministra Barbara Lezzi che chiede di arrivare al «regionalismo differenziato» soltanto dopo aver stabilito i livelli essenziali di prestazione validi per tutti. D'altronde anche il ministro Giovanni Tria aveva messo le mani avanti sulla riforma chiesta da Lombardia, Emilia Romagna e Veneto per la difficoltà nel «definire l'impatto sulla finanza pubblica» di questa riforma. Anche Di Maio si mostra possibilista. «Per me l'autonomia si deve fare, ma non per creare sanità di serie A e di serie B. Il testo della riforma va migliorato». Parlando ai microfoni di Radio Uno il leader del Movimento ha poi aggiunto: «Salvini deve smetterla di prenderla sul personale come è stato per la questione Siri. Dobbiamo sederci intorno a un tavolo e andare avanti col contratto di governo». L'intesa avanzata da Di Maio non va giù alle opposizioni. «Ormai è evidente a tutti che questa maggioranza non è in grado di approvare l'autonomia regionale», commenta Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

L'altra polemica del giorno è sul Mose (la barriera che dovrebbe proteggere Venezia dall'acqua alta). Sempre in tema di autonomia il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha proposto una tassa di scopo per l'opera da imporre ai visitatori del capoluogo veneto. L'emendamento è stato introdotto del decreto sblocca-cantieri ma ha suscitato il rifiuto del governatore Luca Zaia e del ministro Gian Marco Centinaio. «Sul Mose non si devono mettere le mani nelle tasche dei turisti - ha replicato Centinaio -. Non esiste che un'infrastruttura nazionale debba essere finanziata perpetrando un vero e proprio furto a danno di chi visita Venezia».

Sulle infrastrutture lo scontro si riaccende anche sulla Tav, che la Lega vuole inserire nello Sbloccacantieri.

Tutti d'accordo invece, opposizioni incluse, sull'emendamento approvato ieri che finanzia l'installazione di telecamere negli asili e nelle case di riposo per anziani.

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