Cronaca locale

Coima verserà 2,3 milioni per «chiudere» la galleria

Il restyling di Palazzo San Fedele, cuore della cultura milanese di fine Ottocento, sede negli anni del Teatro Manzoni, di Bnl e Bnp Paribas, è stato annunciato dalla Coima di Manfredi Catella lo scorso e dovrebbe terminare entro fine 2019. Il palazzo alle spalle di Palazzo Marino, affacciato alla chiesa di San Fedele, diventerà al piano terra, interrato e ammezzato una nuova galleria commerciale, le vetrine saranno distribuite su una superficie di 2.250 metri quadrati. Gli altri 4.853 mq ai piani superiori saranno riorganizzati e daranno vita a nuovi uffici con «spiccate caratteristiche di sostenibilità». Sul tetto sarà realizzato anche un nuovo volume fuori sagoma, chiuso con vetrate. Il progetto è approdato ieri in Commissione urbanistica a Palazzo Marino, presente l'assessore Pierfrancesco Maran, perchè la società ha chiesto di poter «chiudere» al pubblico la galleria che collega piazza San Fedele a via Pellico, il passaggio coperto che in pratica sbuca a lato del ristorante Savini in Galleria. Lo spazio era di proprietà privata ma con convenzioni stipulate prima nel 1951 e poi nel 2008 tra Bnl il Comune ha ottenuto la servitù d'uso pubblico perpetua. Ora la galleria del Palazzo San Federe tornerà ad essere privata e verrà chiusa in funzione degli spazi commerciali, il Municipio 1 ha dato parere favorevole e il Comune incasserà dall'accordo oltre 2,3 milioni di euro, aggiuntivi rispetto agli oneri di urbanizzazione già dovuti. I soldi incassati a titolo di indennizzo saranno utilizzato dall'amministrazione per il progetto «Milomat» - l'acquisto e il posizionamento di 200 pilomat con la cartina di Milano che sostituiranno lungo l'asse da San Babila al Castello gli attuali jersey di sicurezza - e in parte per allestire alloggi fuori Erp da assegnare in casi di emergenza: 34 appartamenti in Quinto Romano, Barona, San Siro, Gallaratese, 35 in Lambrate, Certosa, Lorenteggio e 2 mini hub in via Solari 40 e via Narni 3. Circa 265mila euro degli oneri invece serviranno a riqualificare via Pellico. «Le risorse che genera questa scelta - sottolinea Maran - consentono un investimento diffuso sulla casa e la sistemazione della pedonalità in centro. Una distribuzione che segue anche il principio del Pgt, per cui metà delle risorse ottenute da progetti in zona 1 viene destinata ad altri quartieri».

ChiCa

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