Cronache

Ora i frati minori fanno gli auguri agli islamici (citando Papa e Corano)

L'Ordine dei frati minori inoltra un messaggio di auguri alla comunità islamica per il Ramadan, ma non tutti, anche all'interno della Chiesa, ritiene che le due confessioni possano avere un rapporto gerarchicamente paritario

Ora i frati minori fanno gli auguri agli islamici (citando Papa e Corano)

I conservatori avranno magari qualcosa da ridire, ma quella di augurare 'buon Ramadan" alla comunità islamica è diventata una costante di buona parte degli ambienti cattolici.

Sul blog dell'Ordine dei frati minori è possibile leggere un vero e proprio messaggio di auguri. Qualche giorno fa, il vescovo kazako Athanasius Schneider ha domandato una correzione papale della dichiarazione, quella congiunta, sottoscritta ad Abu Dhabi da papa Francesco, appunto, e dal grande imam di Al Azhar perché il presule, che si rifà a quello che ritiene un indissolubile precetto dottrinale, non considera possibile - sintetizziamo - che sia stato proprio Dio a volere che le religioni differissero tra di loro.

E le modalità di dialogo con la confessione musulmana scelte dal Santo Padre sin dall'inizio del suo pontificato, in ogni caso, costituiscono un punto critico sollevato con stabilità dagli 'antibergogliani'. Ma le critiche dei tradizionalisti non interrompono la dialettica interreligiosa. L'Ordine nato alla fine del 1800' per disposizione di Leone XIII si posiziona dall'altra parte della barricata dialettica. Del resto il Vaticano non è affatto un sostenitore dello "scontro di civiltà". Magari, citando alcuni versetti del Corano, i frati si sono spinti un po'oltre la consuetudine. Non è nostro compito valutare.

L'esempio rimane quello papale: "Papa Francesco - scrivono - ha spesso parlato del suo desiderio di seguire l’esempio di San Francesco d’Assisi che, portando un “messaggio di pace e fraternità”, viaggiò in Egitto nel 1219 dove fu accolto calorosamente dal Sultano al-Malik al-Kamil". Poi c'è la volontà di connotare come storico il Documento sulla Fraternità Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza comune, quella dove si trova l'espressione contestata dal vescovo Athanasius Schneider e altri: "differenza di religioni".

I frati minori - a firmare il messaggio sono quattro, tra cui tre membri appartenenti alla Commissione deputata al dialogo con la confessione musulmana - sostengono che tanto i cristiani quanto le persone di fede islamica siano "ugualmente esortati a proteggere la creazione e sostenere tutte le persone". Anche in questa circostanza, insomma, sembrerebbe essere presente quella tendenza che considera equiparabili le due confessioni religiose. Con buona pace, forse, del primato gerarchico del cattolicesimo. Ci sono pure riferimenti alla tutela dei migranti e al fatto che Bergoglio si esprima a loro nome.

Baget Bozzo, la cui figura è stata ricordata in questi giorni per via del decimo anniversario della sua morte, la pensava così: "Per sua natura e vocazione, l’Islam ha il compito di superare il cristianesimo nella rivelazione definitiva di Maometto, 'sigillo della profezia'". È un virgolettato riportato sulla rivista Tempi.

Ma per l'Ordine dei frati minori le cose non stanno così.

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