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Il re della danza tifa Putin: "Non deve più ballare"

Per gay e femministe Polunin è "omofobo e razzista". E Romeo e Giulietta non s'ha da fare

Il re della danza tifa Putin: "Non deve più ballare"

Dannatamente bello, tatuato, il volto scolpito, ha gli occhi di un azzurro ghiaccio, lo sguardo penetrante e un corpo perfetto. A vederlo danzare sembra un cigno, volteggia nell'aria che sembra volare. È Sergei Polunin, 29 anni, ucraino, talento indiscutibile della danza internazionale. Balla ovunque nel mondo: Teatro alla Scala, Royal Ballet, Bolshoi, San Carlo a Napoli e il 26 agosto prossimo, per la prima mondiale di «Romeo e Giulietta», sarà all'Arena di Verona. Ma nonostante il bel vedere le associazioni gay non lo vogliono. «È omofobo e razzista», attaccano. Uno spettacolo che vedrà il ballerino e modello ucraino, che sul petto porta il volto di Vladimir Putin, protagonista del capolavoro di Shakespeare. Polunin danzerà accanto ad Alina Cojocaru, per la coreografia di Johan Kobbor. Tutti lo ricordano per la sua maestria e sensualità sulle note di Take me to church di Hozier, lui che sui social ha migliaia di followers, ma il suo invito e monito lanciati proprio in questi canali, per recuperare l'energia maschile, «condannando» l'inversione dei ruoli, hanno scatenato le polemiche di femministe e benpensanti. «Esser maschi» nella danza e nella vita è il suo monito. «Lupi, leoni e capi della famiglia».

Che ci starebbe anche, in questo mondo sempre più caotico. Ma le associazioni che si battono per i diritti di omosessuali e femministe lo bollano come il «Romeo omofobo». In particolare il Circolo Pink, gruppo molto attivo a Verona. Tanto da chiederne l'annullamento dello spettacolo. «Verona ha trovato il suo Romeo - protestano - ospitando nella città scaligera niente meno che Sergei Polunin, danzatore dall'indubbio spessore artistico e dall'altrettanto indubbio fondamentalismo. Quale altra città meglio di Verona poteva offrirgli asilo? Per la dignità di questa città e per rispetto all'ex corpo di ballo della Fondazione, il sindaco dovrebbe annullare lo spettacolo». Ma gli organizzatori del Festival non ci stanno e tengono a precisare che oltre a essere il più bravo di tutti, hanno «solo voluto portare una prima mondiale, un grande evento di danza».

E così anche la società Arena di Verona: «Uno spettacolo per il pubblico che non è da collegare ad altri aspetti e considerazioni personali degli artisti invitati». Ed erano solo due mesi fa quando Verona aprì le porte al Congresso mondiale della Famiglia e le femministe e le associazioni gay diedero il meglio di sè, con spettacoli colorati, marce e manifestazioni.

L'evento è portato in scena da Show Bees in collaborazione con Ater, l'associazione teatrale Emilia Romagna, e con il Festival della Bellezza.

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