Economia

Ora Trump fa slittare i dazi sull'auto

Altri sei mesi per negoziare con Ue e Giappone. Le Borse tirano il fiato

Ora Trump fa slittare i  dazi sull'auto

Mentre tra gli Stati Uniti e la Cina la guerra commerciale resta aperta, Donald Trump medita di giocare la carta della diplomazia sul fronte dei dazi alle auto, che tanto preoccupano anche l'Europa, Germania in testa. The Donald ha infatti deciso di far slittare la decisione sulle tariffe auto di sei mesi. Abbastanza per far tornare il buon umore sui mercati finanziari internazionali: alle 20 ore italiane, Wall Street ......

L'annuncio della Casa Bianca era atteso per sabato, 18 maggio ed è stato confermato da fonti dell'amministrazionead alcune testate giornalistiche americane. Tuttavia la legge consente al presidente Usa di ritardare l'imposizione di dazi di 180 giorni, se decide di negoziare. Trump, dopo aper rivisto gli accordi con Messico e Canada la scorsa estate, è ora impegnato in un braccio di ferro con Ue e Giappone. Cui si aggiunge appunto il fronte con la Cina, dopo il nulla di fatto della scorsa settimana e il nuovo fuoco incrociato a colpi di dazi tra Washingtone e Pechino.

Tornando all'auto, le case produttrici sono particolarmente preoccupate per la minaccia tariffaria al 25%. L'inquilino della Casa Bianca e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, avevano firmato una tregua nel luglio 2018 per permettere una trattativa. E pochi giorni fa, interpellato sull'ipotesi di tariffe sulle auto europee, Trump era stato possibilista: «Vediamo cosa succede». Il termine del 18 maggio nasce dai 90 giorni che il presidente ha per decidere, dopo che a febbraio il dipartimento del Commercio Usa aveva presentato al tyconn un rapporto su una presunta minaccia alla sicurezza nazionale nel settore automobilistico derivante dalle importazioni di vetture dall'estero.

Dopo l'annuncio dei media Usa del nuovo cambiamento di rotta di Washigton, le quotazioni delle case automobilistiche si sono impennate. Piazza Affari, tuttavia, ha registrato la performance peggiore del Vecchio Continente, con il Ftse Mib in calo dello 0,14% e lo spread a 284 punti, dopo avere toccato quotaa290 punti, massimo da cinque mesi. A Piazza Affari infatti nonostante le buone notizie giunte da Oltreoceano, sono rimaste in primo piano le tensioni del governo gialloverde e le dichiarazioni del vicepremier,

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