Cronaca locale

Pavia diventa capitale della musica sacra: Mehta dirige Mozart

Il maestro alla testa dei complessi scaligeri Chiuderà Muti con la «Missa» di Paesiello

Pavia diventa capitale della musica sacra: Mehta dirige Mozart

Domani prende il via la seconda edizione del Festival di Musica Sacra di Pavia con la Filarmonica, Coro e Orchestra della Scala, più la Cherubini di Riccardo Muti. Un Festival di peso: su tutti i fronti. Secondo dichiarazioni ufficiali, il costo dell'intera operazione si aggira intorno alle 900mila euro, ma i ben informati ricordano che l'investimento è di gran lunga maggiore. Un ruolo importante è giocato da Fondazione Banca del Monte di Lombardia il cui presidente, Aldo Poli, è nel Cda Scala. A proposito. Il prossimo Cda ratificherà l'ingresso di un nuovo Socio Fondatore della Scala: Cattolica Assicurazioni di cui Poli è vice presidente vicario. L'ultima conferma dell'abilità di Alexander Pereira, sovrintendente del Teatro, come procacciatore di sponsor.

Il debutto del festival, che si tiene nelle più belle chiese di Pavia, e al Teatro Fraschini, è affidato al direttore d'orchestra Zubin Mehta (stasera) mentre la chiusura a Riccardo Muti che però si porta il Coro della Radio Bavarese e la sua orchestra di giovani fondata nel 2004. È la Cherubini, «la soddisfazione di questi miei anni», spiega il Maestro che non appena ha «tempo libero lo dedico a loro. In questa orchestra sono passati 700 ragazzi, e tanti lavorano in tutto il mondo, alcuni sono prime parti. A Pavia, la Cherubini collaborerà con il Coro della Radio Bavarese, lo stesso che ho appena diretto a Baden Baden coi Berliner Philharmoniker. Mi fa piacere che i miei ragazzi possano fare questa esperienza». Una cosa è certa. Neppure per questo Festival lombardo, Muti dirige i complessi della Scala, così come non si prevedono ritorni a Milano, la tappa italiana del tour del 2020 alla testa della Chicago Symphony sarà infatti al Teatro San Carlo di Napoli. Pereira spiega che - ahimè - non è riuscito a far tornare Muti alla Scala, «ma almeno grazie a questo Festival viene vicino a Milano. È dal mio primo giorno alla Scala che vorrei che Muti tornasse. Sciogliere nodi è più difficile di quel che uno possa immaginare. Una volta ero vicinissimo, ma il nodo non era ancora abbastanza sciolto», confessa il manager.

Nel Duomo di Pavia, Muti dirigerà per due serate (il 25 e 26) la «Missa defunctorum» di Giovanni Paesiello con i solisti Benedetta Torre e Giovanni Sala, entrambi provenienti dalla Riccardo Muti Opera Academy, il quartetto si completa con Daniela Barcellona e Gianluca Buratto. Il direttore sarà a Milano domenica 19 per presentare alla Sala Buzzati del Corriere della Sera il suo ultimo libro, L'infinito tra le note edito da via Solferino. L'inaugurazione, invece, è nella Chiesa di Santa Maria del Carmine, con la «Messa in do min. K 427» di Mozart diretta da Zubin Mehta alla guida dei complessi scaligeri e dei solisti Brenda Rae, Genia Kühmeier, Attilio Glaser, Wilhelm Schwinghammer,

Sono otto le serate del Festival, e tutte a ingresso gratuito. Per questo, il parterre dei mecenati è ampio, si va dal patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Pavia, al sostegno di Camera di Commercio di Pavia, UBI Banca, Allianz e ovviamente Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Dopo l'inaugurazione, Mehta tornerà per l'«Ottava» di Bruckner. È poi attesa l'Orchestra dell'Accademia diretta da Maurizio Schiavo, quindi Gianluca Capuano con l'ensemble Il Canto di Orfeo impegnato nell'Azione sacra «La morte d'Abel» di Antonio Caldara su testo del Metastasio. Il 22 è la volta dell'organista Lorenzo Ghielmi.

La Basilica di San Michele accoglie il 23 maggio il coro scaligero diretto da Bruno Casoni in un programma novecentesco che accosta Poulenc, Duruflé e Luciano Chailly.

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