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Il Cdm di lunedì pronto a saltare? Le tre opzioni di Conte

Il Consiglio dei ministri previsto per domani potrebbe saltare e il voto anticipato sembra vicino. Nell'immediato futuro al premier Giuseppe Conte restano solo tre alternative: ecco quali

Il Cdm di lunedì pronto a saltare? Le tre opzioni di Conte

Il governo è nel caos e il Consiglio dei ministri, previsto per domani, potrebbe saltare. Il voto anticipato non è più un tabù e, quindi, nell'immediato futuro, spiega il Corriere, al premier Giuseppe Conte restano solo tre alternative.

La prima è quella di posticipare il cdm dopo che si saranno tenute le elezioni Europee, un appuntamento che sarà cruciale per la sopravvivenza dell'esecutivo Conte. Nel 'Palazzo', infatti, crcolano battute del tipo "Se il governo ci sarà ancora" che lasciano preludere a una fine anticipata del governo gialloverde. "Salvini stia attento, se rompe si assume la responsabilità di far cadere un governo che gode di grande consenso tra i cittadini italiani" è il monito che arriva dai pentastellati. Il Corriere rivela inoltre che il potentissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgietti, venerdì durante il pre-consiglio si sia lasciato scappare una battuta: "Quando si vota? A luglio".

La seconda strada che Conte può intraprendere è quella di confermare il Cdm e avviare la discussione sull'approvazione dei due provvedimenti più dibattuti: il decreto sulla famiglia, caro a Di Maio, il "Sicurezza bis", caro a Salvini. Qui c'è il rischio che il governo, soprattutto dopo le osservazioni di ieri dell'Onu, entri di nuovo in crisi sul tema dell'immigrazione. La soluzione potrebbe essere quella di prevedere un calcolo differente per le multe da comminare alle navo delle Ong. La sanzione andrebbe dai 10mila ai 50mila euro non per ogni singolo migrante salvato ma sull'intero carico di anime. Il premier Conre, però, sarebbe intenzionato ad affrontare il tema dopo il 26 maggio.

L'ultima possibilità sarebbe appunto quella di convocare un Cdm "light" nel quale non si discuterebbero i decreti "divisivi".

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