Cultura e Spettacoli

Madonna "stecca" all’Eurovision. E porta sul palco le bandiere di Israele e Palestina

Una coreografia visionaria accompagna la performance di Madonna, arrivata tra mille polemiche a Tel Aviv. "Siete tutti vincitori", dice ai concorrenti, ma lei nel live prende qualche stecca

 Madonna "stecca" all’Eurovision. E porta sul palco le bandiere di Israele e Palestina

“Non ho potuto visitare Tel Aviv perché sono stata solo alle prove ma sono felicissima di essere qui”, con queste parole Madonna si è presentata nella “Green Room” dell’Eurovision Song Contest a Tel Aviv.

Benda nera all’occhio e nuovo Look un po’ “Trono di Spade”, un po’ gruppo hard rock, con due lunghe trecce bionde parla di musica e unità tra i popoli, citando alcuni versi della sua hit “Music”: “Music makes the people come together (La musica unisce le persone). Ho avuto la fortuna di visitare tutti i Paesi che vengono rappresentati stasera ed è la musica stasera che li unirà tutti”.

Sul palco appare in un’atmosfera gotica coperta da un lungo mantello con un cappuccio nero intonando una rivisitazione di “Like a prayer”. Quando lo toglie ha una benda all’occhio e una corona in testa con un look che ricorda molto quello del “Met Gala” dello scorso anno. Con lei un coro e tanti ballerini che in un battibaleno le fanno cambiare look direttamente in scena per presentare “Future” il suo nuovo singolo che fa parte dell’album “Madame X”. Una scenografia piena di simbolismi accompagnano la sua performance.

Il disco dalle vaghe atmosfere reggae è cantato insieme al rapper Quavo, ma nonostante il grande impatto visivo, Madonna non è però nella sua forma migliore e sui social in molti si rendono conto di alcune pecche nelle voce. A Tel Aviv, però, tutti impazziscono quando sul palco due ballerini hanno le bandiere della Palestina e di Israele e si abbracciano o quando arrivata in cima alla scala si lascia andare nel vuoto per scomparire dietro il palco.

Niente paura, però, dietro la struttura c’è un materasso gigante gonfiato che la fa atterrare sul “morbido”.

Neanche il tempo di rialzarsi, che viene immediatamente portata via da numerose guardie del corpo.

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