Politica

Il coraggio di mollare tutto e diventare un altro

Massimo M. Veronese

Nell'era della vita precaria, dell'angoscia di perdere tutto, e del doman non v'è certezza c'è chi il confine tra il poco certo e il molto incerto lo marca con un coraggio che sembra fuori tempo. Sarà che la miglior difesa è l'attacco e che la vita è una, ma c'è chi decide che il salto nel buio a volte è l'unica scelta che hai per ridare luce alla tua vita. Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, diceva Seneca, è perché non osiamo che sono difficili.

Tiziana Bernardi, ha 57 e fino a poco tempo fa sedeva sulla poltrona di direttore di Unicredit. Basta, via tutto. Ha deciso di trasferirsi in Tanzania per trasformare un monastero benedettino nel motore di sviluppo di una delle zone più povere del mondo. Il punto di svolta una diagnosi tremenda: «A mio marito Carlo era stato diagnosticato una rara forma di tumore inoperabile e con prospettive di sopravvivenza quasi nulle: per la prima volta ero schiacciata, mi fermai a chiedermi: ma noi che cosa ci stiamo a fare quaggiù?». Il marito è guarito ma lei è diventata un'altra. «Se vogliamo che un altro mondo sia possibile ha spiegato ad Avvenire - l'unica cosa da fare è vivere come se il futuro già esistesse».

Anche Luigi Fiorini, vicentino di nascita, udinese di adozione, si è lasciato alla spalle una vita da dirigente d'azienda per diventare volontario del centro di ascolto della Caritas. «Poi ho chiesto di partire, di poter andare da qualche parte a seguire qualche missione e così ha raccontato mi sono ritrovato in Etiopia, a Emdibir, e lì mi sono fermato». Ha ideato un progetto per la creazione di un centro servizi che curi la manutenzione delle strutture della missione, scuole e presidi sanitari, soprattutto. Una macchina organizzativa che si prenda cura del bene che c'è per farlo funzionare sempre bene.

Vincenzo Miano, pugliese d'origine e milanese di adozione, 46 anni, per anni manager di una multinazionale delle telecomunicazioni, la sua Africa l'ha trovata invece sui Colli Euganei. Ha acquistato una casa abbandonata in mezzo ai campi e insieme alla compagna e alcuni amici ha ideato e costruito un Bio Forno. È il suo modo di cambiare il mondo: la natura, la salute, la bellezza. E la condivisione con tutti. C'è sempre una lezione nelle storie di provincia: che la vita è quella che viviamo e quella che abbiamo vissuto è solo la sua storia.

Conta soltanto quel che può ancora essere.

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