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Il Cska Mosca batte l'Efes e porta Hackett sul tetto d'Europa

Oscar Eleni

L'Europa del basket torna in mano all'Armata Rossa di Mosca. Viaggio quasi psichedelico nel palazzo basco di Vitoria dove il CSKA ha battuto 91-83 l'Efes Istanbul dell'imperatore Ataman dopo aver visto i fantasmi degli ultimi due anni senza successi pur avendo uno squadrone, pur spendendo più di tutti. Per arrivare all'ottava coppa Europa l'Armata si è fatta qualche dispetto e ha dovuto vincere la partita almeno tre volte: avanti di 14 nel primo e secondo quarto si è sempre trovata addosso gli uomini di Ataman che hanno ceduto soltanto alla fine quando Shane Larkin, il vero genio della lampada, 29 punti, ha cominciato a sentire morsicare i polpacci dall'acido lattico. Lui e Danston, 13 punti, 9 rimbalzi e un grande cuore, hanno fatto miracoli, Simon ha dato esperienza e segnato 15 punti, ma non sono bastati per battere un CSKA operaio dove la coppia americana Clyburn e Higgins, il figlioccio di Jordan, hanno segnato 20 punti a testa, più decisivi di De Colò, 15, importanti come Daniel Hackett il guardiano della casa Russia 7 punti, 5 assist, un altro italiano che, dopo Melli e Datome col Fenerbahce, si prende il massimo trofeo europeo del basket in una finale dove la nostra scuola un po' in declino è stata ben rappresentata dall'arbitro Lamonica che, naturalmente, noi non facciamo andare in campo per motivi d'età. Italietta provinciale che all'ora della finale ha mandato in diretta il primo scontro play off tra Venezia e Trento.

Bella finale anche se all'inizio sembrava una mattanza con il CSKA che segnava da tre e non trovava opposizione (29-20).

Hanno meritato i russi, ma l'Efes è davvero la sorpresa del torneo: da ultima del circo a Cenerentola che stava davvero per fare l'impresa.

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