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La Juve pensa alla festa Atalanta, un punto d'oro con vista Champions

I bianconeri abbracciano Allegri e Barzagli Ilicic regala a Bergamo l'incredibile 3° posto

La Juve pensa alla festa Atalanta, un punto d'oro con vista Champions

I giochi di luce dello Stadium sono l'unica cosa che illumina la passerella dell'ultima Juventus di Massimiliano Allegri e Andrea Barzagli, l'unico insieme a Chiellini sempre presente nel fil-otto tricolore della Signora. La consegna per l'ottava volta di fila della coppa dello scudetto è marginale, nella notte che chiude un ciclo irripetibile per stessa ammissione di Pavel Nedved. Per l'occasione Cristiano Ronaldo aveva chiesto una grande partita ai compagni. Ma il primo a deludere è proprio il marziano, premiato come miglior giocatore del campionato. Il tiro alle stelle di CR7 dopo un minuto fa capire che per le emozioni bisogna guardare altrove. Il cuore ha il sopravvento sulla testa. Dalla passerella di Barzagli ,entrato tra due ali formate dai compagni e staff tecnico e poi uscito tra le lacrime dopo un'ora. Per Allegri la standing ovation dello Stadium e a seguire anche lo striscione che gli fa venire i lucciconi: Uomo fiero, mister vincente. Cinque anni di gloria dove hai scritto la storia. E che a regalargli la soddisfazione di chiudere imbattuto in campionato in casa sia Mario Mandzukic è il segno del destino, perché il croato è stato uno dei suoi fedelissimi. E quel tocco al volo che beffa Gollini tra le gambe è l'unica cosa bella della partita bianconera. L'Atalanta si fa raggiungere nel finale dopo che Ilicic per cinquanta minuti le aveva spalancato le porte della Champions, ma resta comunque padrona del proprio destino: le basterà battere il Sassuolo all'ultima giornata. La squadra di Gasperini capace di innervosire Allegri nel giorno della sua festa, non sfrutta l'occasione di una Signora distratta, come era già successo a Torino e Inter. E chi guardava alla partita dei bianconeri con sospetto, chiedendo impegno, adesso starà dicendo: Visto che avevo ragione....

Ma non era una serata come le altre. La notte della Juventus è sospesa tra passato, rappresentato da Buffon che non è voluto mancare all'ultima volta di Barzagli e Allegri in casa, e futuro, con Ramsey che per la prima volta prende contatto con Torino. Il presente invece è quella bolla che avvolge l'Allianz Stadium, prima durante e dopo la gara. Chi sarà il prossimo allenatore?

«Non abbiamo fretta, ma abbiamo le idee chiare», rassicura il vicepresidente Nedved. Per giorni e settimane si è parlato del ritorno di Conte, ma adesso circola la voce incontrollata di un bis che sarebbe ancora più clamoroso: Carlo Ancelotti. E addirittura Aurelio de Laurentiis avrebbe contattato proprio Gasperini. Ma restando al campionato italiano le strade che portano a Inzaghi e Mihajlovic sono quelle che hanno un fondamento sostanziale. Mentre all'estero Sarri sembra avere altra consistenza rispetto ai sogni Pochettino e Guardiola.

Ma la notte bianconera è fatta per sognare e quando negli altoparlanti viene sparata a tutto volume la musica, ognuno è libero di fantasticare. Davanti al primo scudetto di Cristiano Ronaldo, al pianto inconsolabile di Barzagli abbracciato da Allegri. La coppa la alza Chiellini, che a luglio sarà l'unico anello di congiunzione rimasto con gli otto anelli al dito, se fossimo nell'Nba. Sono le cartoline di una stagione che si trascina il rimpianto di quello che sarebbe potuto essere. Perché non basta alla Juventus, che per slogan del suo presidente Agnelli partiva per vincere tutto. Invece la notte con l'Ajax ha cambiato tutto. Finisce un'era, inizia un'altra storia.

Tutto da vedere, se sarà ancora più bella.

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