Cronaca locale

Lo sport entra nelle carceri. Basket e calcio in 13 istituti

Rapporto Uisp: «Case di pena sovraffollate e tensioni» In Lombardia i progetti per una detenzione migliore

Lo sport entra nelle carceri. Basket e calcio in 13 istituti

Lo sport in carcere è una sfida nella sfida perché è ovvio che è anche tante altre cose insieme. Un'opportunità importante per il benessere psicofisico dei detenuti, momento per scaricare le tensioni e per favorire l'aggregazione anche perché molto spesso le attività sportive coinvolgono anche le guardie penitenziarie. Ma non è semplice farlo e non sempre è facile coinvolgere i detenuti.

Così la situazione non è delle migliori. Solo il 28.1% dei detenuti italiani pratica sport all'interno delle diverse case circondariali, nonostante il molto tempo libero a loro disposizione. Una percentuale bassa determinata anche da problemi strutturali visto che il 25% degli istituti di pena della penisola non ha campi sportivi al proprio interno, il 20% non ha palestre e il 33% non fornisce la possibilità di praticare alcun tipo di attività sportiva.

Questi sono alcuni dei dati emersi durante il convegno del progetto dell'Unione Europea Pac Prisoners' Active Citizenship - tenutosi nei giorni scorsi a Palazzo Lombardia che ha visto rappresentanti di Belgio, Italia, Croazia, Olanda e Regno Unito confrontarsi sulle differenti realtà. A rappresentare l'Italia è la Uisp Unione Italiana Sport Per tutti, responsabile dell'area sportiva dell'intero progetto - che gode del supporto dell'Erasmus+Ka2 dell' Ue: «I numeri dicono che in Italia ci sono 190 carceri con una capacità di 50.589 unità, i detenuti risultano essere però 58.163, con un eccesso di 7.574 pari al 15% di eccedenza, risultano essere quindi 157 gli istituti di pena sovraffollati spiega Antonio Iannetta, dirigente Uisp lo stato di tensione emotiva dei detenuti è un problema serio di cui occuparsi in modo strutturato. Lo sport è un ottimo strumento per impattare positivamente nel vissuto quotidiano e aiutare i detenuti nel loro percorso di recupero sociale e Uisp da quasi 30 anni lavora in tal senso sul territorio».

Il progetto seguito nelle carceri lombarde è «Porte Aperte» avviato in tredici istituti di pena a Bergamo, Brescia, Cremona, Lariano, Lodi, Milano, Monza, Mantova, Pavia, e Varese. Le attività svolte vedono la presenza costante di istruttori, volontari, educatori sportivi, animatori, allenatori e tecnici sportivi; organizzazione di partite amichevoli di pallavolo, calcio, basket, tra detenuti e squadre esterne; tornei e campionati interni al carcere; corsi di formazione per arbitri, giudici sportivi, tecnici e allenatori; corsi di ginnastica; lezioni di tennis; attività circensi; giochi da tavola.

Inoltre è organizzata annualmente una manifestazione podistica a livello internazionale: «Vivicittà», con Ia partecipazione di atleti provenienti anche dall'esterno. «Un progetto che sicuramente ha portato un valore aggiunto a tutto il sistema carcerario Lombardo - ha spiegato Martina Cambiaghi, assessore di Regione Lombardia - Aver partecipato al bando europeo Erasmus+ è stato per la Uisp un'occasione d'oro che ha permesso un interscambio costruttivo tra enti continentali diversi.

Questo progetto è un tassello che si aggiunge alla già rodata collaborazione con l'Assessorato allo Sport e Giovani di Regione Lombardia».

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