Cultura e Spettacoli

Una favola salva i sette regni ma non convince tutti i fan

Finale a sorpresa della serie più amata del decennio. Una petizione chiede di riscrivere l'ottava stagione

Una favola salva i sette regni ma non convince tutti i fan

Qual è la conclusione di questa storia? Che solo una storia può fare la storia... Che il regno, il potere lo ottiene chi si inventa la novella più bella da dare in pasto al popolo. È sempre stato così, dai tempi degli antichi faraoni, sempre lo sarà, e lo viviamo anche nel nostro presente, nella nostra realtà...

Dopo decine di lotte, battaglie, morti, città devastate, intrighi, amori, sofferenze, è Tyrion, il più saggio che ha sbagliato ogni previsione, a trovare la soluzione per salvare i Sette regni dalla furia devastatrice della Regina dei draghi. Mettere la corona sulla testa di Bran lo spezzato, il bambino sopravvissuto al lancio dalla torre, il ragazzo che ha avuto il coraggio di andare da solo oltre la Barriera di ghiaccio, l'uomo che si è trasformato nel Corvo con i tre occhi, il custode della memoria del passato. Chi meglio di lui può incarnare la favola del Re illuminato destinato a governare con saggezza, giustizia e bontà d'animo? Oppio - o magari speranza - per i sudditi. Per la gente comune che non ha voce in capitolo. Certo, meglio affidare le sorti a un mago che sa volare dal passato al presente che a una pazza assetata di sangue. Dunque, finisce così Game of Thrones, la serie in onda in Italia su Sky Atlantic più amata degli ultimi anni, la più attesa, la più coinvolgente e sconvolgente. Nessuno si siede fisicamente sul Trono di spade, che viene sciolto da Drogon, il drago figlio della regina morta per conquistarlo che riesce solo a sfiorarlo. Bran diventa re, ma non siederà sul seggio costruito con le spade dei nemici di casa Targaryen. Non ci si siederà neppure Jon, l'erede legittimo dell'ultimo re Targaryen che, naturalmente, avremmo dovuto vedere alla guida di Westeros.

Un finale che, dunque, lascia interdetti milioni di fan. Perché non è scontato come sarebbe stato con l'ascesa al trono di Jon. E non è neppure sorprendente o eclatante nella scelta di Bran. Dunque, il «popolo» di Game of Thrones si è diviso, come è stato per tutta l'ultima e ottava stagione: la maggior parte l'ha apprezzata, ma una buona fetta si è inferocita con i due sceneggiatori David Benioff e D.B. Weiss. I due - che hanno dovuto scrivere il finale senza la guida dei libri di George R.R. Martin che non ha avuto ancora il tempo di redigerli (e chissà come sarà il suo di finale) - sono stati subissati di critiche tanto che una petizione internazionale lanciata sul sito Charge.org da un fan di nome Dylan ha raccolto più di un milione di sottoscrittori. Roba che nemmeno un referendum per decidere le sorti di una nazione riuscirebbe a fare. Comunque, i detrattori sostengono che l'ottava stagione è piena di incongruenze, di errori ridicoli come la tazza di Starbucks dimenticata su un tavolo, di assurdità (che riportiamo in questa pagina). Ma soprattutto lamentano la scarsa cura nel descrivere l'evoluzione dei personaggi, in particolare di Daenerys Targaryen che passa da salvatrice del mondo a sterminatrice di innocenti in pochissimo tempo senza una spiegazione graduale. Nella petizione si chiede addirittura alla HBO, la casa produttrice, di far riscrivere la conclusione a due sceneggiatori meno «incompetenti» e meno desiderosi di dedicarsi ad altro (i nuovi capitoli di Star Wars) dopo tanti anni di dedizione al Trono di spade. Il fatto è che la stagione finale è stata composta di soli sei episodi, invece degli otto o dieci delle precedenti, e così si è dovuta condensare la storia e anche l'analisi psicologica dei protagonisti, con risultati non sempre soddisfacenti.

Comunque sia, l'HBO, anche se si raccogliessero milioni di firme, non si sognerà mai di rifare le puntate, costate più di cento milioni di dollari. Tanto ha già messo in cantiere una nuova serie, ambientata migliaia di anni prima. E i fan - si stima che 27 milioni di americani ieri siano arrivati tardi o non siano andati al lavoro per seguire l'ultima puntata - saranno ugualmente soddisfatti. Intanto, la Regina dei draghi, Emilia Clarke nella vita, ha salutato via Instagram il personaggio che le ha dato fama mondiale: «La serie mi ha forgiata come donna, come attrice e come essere umano. A voi, cari e magici fan, devo un'infinità di grazie, per il vostro sguardo costante a quello che abbiamo prodotto e quello che abbiamo fatto con un personaggio che ha conquistato il cuore di così tanti. Senza di voi non ci sarebbe un noi.

E adesso siamo arrivati alla fine».

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