Cronache

Falcone, contromanifestazione a Capaci: aspre polemiche

Sit-in alla "Casina No Mafia", il luogo dal quale fu innescato l’ordigno della strage di Capaci, dove oggi si è svolto un incontro con alcune studentesche. C'erano anche Claudio Fava (presidente Antimafia Sicilia) e don Lugi Ciotti

Libera (da Facebook)
Libera (da Facebook)

Nel giorno in cui si ricorda la strage in cui perse la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e gli agenti della scorta, nell'aula bunker dell'Ucciardone, a Palermo, c'è stata una commemorazione ufficiale, con le massime cariche dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio Antonio Conte, il ministro dell'Interno Matteo Salvini e il presidente della Camera Roberto Fico. Ma non sono mancate le polemiche. La prima: il sindaco Leoluca Orlando ha disertato la cerimonia. Ma non c'erano neanche il presidente della Regione, Nello Musumeci, e quello della commissione Antimafia della Sicilia, Claudio Fava. E a poca distanza da Palermo si è tenuta anche una "contromanifestazione".

Alla "Casina No Mafia", il luogo da cui fu innescato l’ordigno della strage di Capaci, si è svolto un incontro-ricordo con alcune rappresentanze studentesche. All’iniziativa hanno aderito anche Anpi, Arci Palermo e il Centro Impastato. Non vogliono parlare di contromanifestazone, ma le polemiche contro sono forti. E il fatto che a Capaci ci fosse Claudio Fava, presidente dell’Antimafia regionale, è un segnale importante: "Se bisogna trasformare una giornata di memoria e di lotta in una platea applaudente al Grande Fratello - ha dichiarato - se la facciano da soli, io sono stufo di messe cantate. Io penso che i nostri morti li confortino le parole dei vivi".

Presente anche il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, che ha accompagnato un gruppo di studenti. "La politica mi sconvolge, ogni giorno se ne sente una, ci manca tanto Rita Borsellino", ha detto, "ho anche molta paura della retorica della legalità, una parola che ci hanno rubato. È diventata la grande bandiera che tutti sventolano, dimenticandoci che la legalità è un mezzo per raggiungere la giustizia.

A polemizzare è anche Umberto Santino, del Centro Impastato: "Il 23 maggio lo organizzavamo noi delle associazioni, da quando se ne occupa la Fondazione Falcone il centro della memoria è diventato l’aula Bunker. Falcone era un uomo delle istituzioni e ne ha vissuto tutte le contraddizioni.

Io temo che alcuni ministri, compreso l’attuale ministro Salvini questa manifestazione si sia fondata sull’ipocrisia e sia un offesa alla memoria di Falcone perchè non tiene conto di ciò che ha vissuto in vita".

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